San Siro si farà
Sala batte gli oppositori. Via all’iter per la vendita di stadio e area. Scadenza 2025
Non era un appuntamento facile per Beppe Sala la seduta del Consiglio comunale di lunedì per relazionare ancora una volta su San Siro. Nei giorni precedenti era stato criticato da diversi consiglieri, anche di maggioranza, per avere escluso l’aula dalle trattative con Milan e Inter. Si annunciavano poi contestazioni da parte dei comitati antistadio (ci sono state, anche sonore e plateali, ma inutili). In questo clima poco favorevole, Sala si è mostrato all’altezza del compito sfoderando un intervento di 40 minuti lineare e non poco polemico. Ottenendo due risultati importanti, il primo di carattere politico nei confronti del centrosinistra. È andato subito all’attacco censurando “l’opportunismo politico da parte di alcuni” emerso in una vicenda che pure presenta forti tratti “divisivi”. Quindi la posizione di fondo: “I milanesi vogliono che lo stadio resti a San Siro”. Poi tutta una serie di affondi destinati all’ala della maggioranza che da sempre lo contrasta: “L’interesse pubblico deve fare i conti con la sostenibilità economica degli operatori”, con questi ultimi è sbagliato pensare di “fare muro” perché l’esito sarebbe la loro fuga. Ma è sull’ambiente che il sindaco si è soffermato di più ricordando che il primo progetto del 2019 prevedeva un indice di edificabilità dello 0.63, che nel 2022 è diventato 0,35 grazie “alle pressioni dell’amministrazione”. Ha poi ricordato che il verde è aumentato mentre l’impatto delle infrastrutture è diminuito. Altro tema sensibile le ricadute sul quartiere: lo stadio più l’area – come ha precisato l’assessore all’urbanistica Tancredi – valgono 197 milioni, secondo la stima dell’Agenzia delle entrate. Fondi da destinare, in caso di acquisto dei due club, per la riqualificazione di un quartiere che ne ha bisogno come il pane. La maggioranza ha risposto approvando un ordine del giorno che chiede di impiegare queste risorse per il quartiere San Siro, contrastare l'emergenza abitativa, rimodernare gli impianti sportivi delle periferie: contenuti del resto già tutti espressi dal sindaco.
L’aula ha votato, 24 voti a favore e 16 contro tra cui l’opposizione, il Pd Giungi, i tre verdi, Fedrighini del gruppo misto mentre il Pd Pantaleo si è astenuto e Fumagalli della Lista Sala non ha partecipato al voto. Numeri che dimostrano che la maggioranza, seppure con defezioni, segue il sindaco. Secondo la consigliera di Azione Giulia Pastorella “l’odg stabilisce misure importanti per San Siro, i residenti devono capire che l’impatto ambientale c’è sempre in queste operazioni ma va valutato assieme alle ricadute sociali e economiche”. Dall’altra parte il forzista Alessandro De Chirico si mostra aperturista: “Ho votato contro l’odg in quanto non condivido alcuni punti, tra la cui la riqualificazione della Maura che è una area privata già vincolata ma sul nuovo stadio io sono sempre stato d’accordo”. Il secondo risultato è nei confronti delle squadre. Sala ha dato il cronoprogramma: nel primo trimestre 2025 deve arrivare in Comune un’offerta di acquisto e un piano di fattibilità tecnico finanziario, a luglio si stipula la compravendita di stadio e area. Se davvero Inter e Milan vogliono restare a San Siro con un nuovo impianto questa è l’ultima occasione perché a ottobre 2025 scatta il vincolo delle Soprintendenza sul Meazza che renderebbe vano il progetto tanto caro alle due società.
Gli scenari a questo punto sono tre. Se i club si comportano come auspicato da Sala dopo le Olimpiadi San Siro cambierà volto con un nuovo stadio e un’area di servizi. In caso contrario le due squadre potrebbero scegliere di andare fuori Milano: dal Comune di San Donato fanno sapere che l’iter con il Milan non si è mai interrotto, c’è un Accordo di programma che sta andando avanti e lo stesso presidente del Milan Scaroni ha incontrato il sindaco Squeri la settimana scorsa. Quanto al sito non sarebbe difficile destinarlo allo stadio in quanto ha già una destinazione sportiva, si tratta di fare una variante al Pgt. Più debole, invece, l’interesse dell’Inter per Rozzano dove ha opzionato un’area edificabile sino a gennaio 2025 senza però fare mai passi ulteriori. Qualora le due squadre dovessero trasferirsi nell’hinterland Sala ha annunciato che ci sarà un bando per trovare un nuovo gestore dello stadio. Infine una terza possibilità: niente nuovo stadio ma neppure trasferimento fuori Milano, con Inter e Milan che restano a San Siro e la nuova giunta che dovrà trovare una soluzione.