Foto Ansa

Gran Milano

Dall'Ortica a Lecco e Brescia e Tortona, ecco i tesori delle feste

Francesca Amé

Per il Natale che sta arrivando, sono stati preparati diversi percorsi culturali inediti, una ventina, sparsi negli otto municipi cittadini, tra chiese, santuari, abbazie, oratori

Capolavori d’arte perfetti per essere ammirati in questi giorni di festa, via dalla pazza folla del centro: è possibile, e basta poco. Fuori dalla cerchia dei bastioni si trova più di una perla in quelli che erano gli antichi borghi di Milano: ce lo ha suggerito Claudio Salsi, già sovrintendente al Castello Sforzesco e ora docente alla Cattolica, girandoci una mappa (si trova anche online) realizzata dall’Associazione Antichi Borghi Milanesi dove sono ben tracciati percorsi culturali inediti tra chiese, santuari, abbazie, oratori. Sono una ventina, sparsi negli otto municipi cittadini. All’Ortica, ad esempio, non troppo lontano dal “palo della banda” reso immortale da Jannacci, ecco il Santuario della Madonna delle Grazie, con ragguardevoli affreschi rinascimentali di bottega leonardesca.

 

Dalla parte opposta della città, a Baggio, nella novecentesca chiesa di Sant’Apollinare Nuova è custodito il Presepe Biblico: lo ha confezionato a metà degli anni Sessanta un operaio della Borletti ed è unico nel suo genere, realizzato con diorami che raccontano sia il Vecchio che il Nuovo Testamento. Infine, Chiaravalle: l’abbazia medievale cistercense è un evergreen delle gite fuori porta, ma non diamola troppo per scontata (urgono restauri per mettere in sicurezza il tetto e tutelare l’apparato decorativo, Fondazione Grana Padano ha lanciato un fundraising sfruttando l’art bonus con l’obiettivo di trovare prima possibile 550 mila euro: chissà che il Natale non stimoli qualche altra donazione). In Lombardia non mancano poi i “capolavori delle feste”. Come la luminosa Pala Tezi del Perugino, prezioso prestito dalla Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia, ora in mostra al primo piano del Palazzo delle Paure di Lecco (fino al 2 marzo) per la sesta edizione di Capolavoro per Lecco, evento promosso dall’associazione culturale e dalla comunità pastorale Madonna del Rosario per riflettere sulla speranza che genera il Natale: “Un importante lascito di mons. Davide Milani (chiamato al dicastero del card. Tolentino alla Santa Sede, ndr)”, ha detto mons. Bortolo Uberti, nuovo prevosto di Lecco. La Pala è una “Sacra Conversazione” dipinta dal Perugino nel 1500, negli anni della maturità artistica: “Il meglio maestro d’Italia” lo chiamavano, e questo lavoro ne è una delle tante prove.

 

Accanto al Perugino, in prestito dalla chiesa di Castelluccio di Norcia, che si trova ai piedi dei Monti Sibillini, è esposta anche la Madonna Adorante di Giovanni Antonio di Giordano, una scultura lignea cinquecentesca finemente intagliata, incredibilmente sopravvissuta al terremoto del 2016. Restiamo nel Cinquecento ma cambiamo provincia: al Museo di Santa Giulia di Brescia si racconta un episodio troppo spesso relegato ai confini della grande storia dell’arte, ovvero “Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo. 1512-1552” (fino al 16 febbraio). In mostra la “pittura di realtà” made in Lombardia cui avrebbe attinto il Caravaggio: la poesia pittorica di Savoldo, la spontaneità di Romanino, bravissimo nelle scene popolari, la delicatezza dei colori di Moretto, magistrale interprete del naturalismo lombardo. Puntando il navigatore a sud della regione, si può far tappa a Pavia: l’Almo Collegio Borromeo, per volontà del rettore don Alberto Lolli, ha ideato Horti, parco d’arte e natura di 35 mila mq. Un tempo campo incolto e oggi oasi di pace, a ingresso libero, ospita interventi di arte contemporanea di Marco Lodola, Arnaldo Pomodoro, Luigi Mainolfi. Nello Spazio Extra Art, una sorta di piccola galleria d’arte, è appena arrivato Senza Titolo di Jannis Kounellis, maestro dell’Arte Povera: è una scenografica scultura con calchi di gesso di teste tratte dall’iconografia classica utile a ragionare sul tema della bellezza (che magari non salverà il mondo, ma di certo migliora il tempo libero di queste feste).

 

Chiudiamo il giro a Tortona, appena fuoriregione. Uno dei migliori artisti lombardi in circolazione, il bergamasco Andrea Mastrovito, 46 anni e una rara capacità di confrontarsi col sacro, ha realizzato nella cripta del Santuario della Madonna della Guardia, dedicato a don Luigi Orione, un’opera all’evangelico titolo Mt 24,40 (“In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”). Intensa e monumentale, è scandita da intagli murali nelle otto nicchie, da Mastrovito scavate con scalpelli e taglierini fino ad arrivare al mattone sottostante: sulla distesa di macerie si stagliano i gesti salvifici dei personaggi.

Di più su questi argomenti: