Beppe Sala (Ansa)

Granmilano

Il caso “terzo mandato” arriva anche in A2A

Daniele Bonecchi

Dopo i governatori delle regioni Veneto e Campania, anche l'ad della utility lombarda Mazzoncini non sembra disposto a cedere il posto a nessuno, nonostante non manchino i pretendenti per sostituirlo

La sindrome da terzo mandato – dopo aver colpito i governatori di Veneto e Campania, Luca Zaia e Vincenzo De Luca, e (di striscio, siamo alle pure dichiarazioni ala stampa) anche il sindaco di Milano, Beppe Sala – rischia di approdare nelle utility. Infatti i bene informati raccontano che Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, prossimo allo scadere del secondo mandato, non disdegnerebbe l’idea di poter prolungare la sua presenza ai vertici della Life Company.

Anche se i pretendenti a sostituirlo non mancano per la ex municipalizzata fatta grande da uomini della Prima Repubblica come Antonio Taramelli e Giuliano Zuccoli. D’altra parte squadra che vince non si cambia, e A2A, con 22 miliardi di investimenti a qui al 2035, il 59 per cento di autonomia energetica, un azionariato diffuso per i 13 mila dipendenti, sembra difendersi decisamente bene in un comparto – quello della produzione di energia pulita – assai competitivo. Chissà se Beppe Sala, che si è detto favorevole al terzo mandato più che altro per punzecchiare Elly Schlein, non avesse in realtà in mente anche questa partita. 

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