Giuseppe Guzzetti (Ansa) 

Granmilano

Guzzetti: il mancato rifinanziamento del fondo per la povertà educativa “è criminale”

Cristina Giudici

La legge di Bilancio non rinnova l'agevolazione fiscale per il contrasto alla povertà educativa minorile. Rischia di saltare l'alleanza creata da fondazioni bancarie, governo e il forum del Terzo settore: in bilico migliaia di progetti di 9.500 organizzazioni del terzo settore, scuole, enti pubblici e privati

Secondo i dati più aggiornati del ministro, a Milano la media della dispersione scolastica è del 7,3 per cento: altissima dato che la media nazionale è del 8,7 per cento. Ecco perché l’attenzione alla povertà educativa deve restare al centro dell’agenda governativa anche in Lombardia. L’allarme per il mancato rinnovo dell’agevolazione fiscale del credito d’imposta nella legge di Bilancio – un meccanismo che da anni  permette alle fondazioni bancarie di sostenere il Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile – non è ancora rientrato. L’alleanza creata dalle fondazioni bancarie, governo e il forum del Terzo settore  – un esempio virtuoso del sistema Italia sulla sperimentazione e l’attuazione di un vasto intervento territoriale – è nata nel 2016 per un’intuizione del già presidente di Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti che allora guidava anche l’Acri (l’associazione che riunisce tutte le fondazioni bancarie in Italia) – può saltare e questo rischia di mettere in mora migliaia di progetti di 9.500 organizzazioni del terzo settore, scuole, enti pubblici e privati. L’appello lanciato da diversi assessori al Welfare e all’Istruzione, fra cui la vicesindaca Anna Scavuzzo, alla premier Meloni e al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per tenere in vita il grande cantiere educativo previsto dal protocollo d’Intesa del 2016 non è bastato, per ora.


Come spiega al Foglio il presidente dell’impresa sociale Con i Bambini, Marco Rossi-Doria, soggetto attuatore di tutti i bandi. “Non siamo preoccupati per i progetti in corso che arriveranno alla conclusione nei prossimi 4 anni. Inoltre per quelli da avviare possiamo contare su un tesoretto accumulato grazie all’agevolazione fiscale del credito d’imposta di 200 milioni di euro. Dobbiamo però pensare a cosa accadrà dopodomani per affrontare la sfida della povertà educativa in tutto il paese”. Di cosa parliamo? Fino al 2005 erano gli anziani le persone più indigenti, oggi invece la povertà assoluta aumenta con la diminuzione dell’età. Apparentemente un paradosso. Con i Bambini, attraverso bandi e iniziative, ha coinvolto oltre mezzo milione di minori insieme alle loro famiglie. Spiega Giuseppe Guzzetti, figura esemplare anche nel contrasto alla povertà educativa: “Il mancato rifinanziamento è atto criminale”, dice senza giri di parole. “Nel 2015 sono accadute due cose: l’Istat ha pubblicato i dati su 1 milione e 582 mila famiglie in condizione di povertà assoluta e la Caritas parla di 10 mila bambini a Milano a rischio di dispersione scolastica; Fondazione Cariplo mette insieme i dati del Comune di Milano, scoprendo che erano molti di più: 22 mila. Bisognava estirpare questa patologia e, oltre ad avviare il programma sull’alimentazione QuBì per Milano, come presidente dell’Acri parlai con l’allora premier Matteo Renzi. Così ottenni l’agevolazione del credito d’imposta per mettere a sistema un fondo nazionale e contrastare la povertà educativa”. Un esempio toccante: “Ricordo che quando dovetti firmare per fare il militare, c’era un ragazzo che conoscevo: non aveva potuto studiare e firmò con una X. Forse nacque allora la mia urgenza di dare un’opportunità di studio a tutti i bambini. Oggi abbiamo problemi con gli adolescenti, i neet che non studiano né lavorano. Perciò credo che sia criminale smettere di occuparsi della povertà educativa perché i bambini trascurati diventano adolescenti problematici”.

Il mancato rifinanziamento del fondo che ha un valore complessivo di 800 milioni di euro non interrompe progetti educativi, sia chiaro: i doposcuola, gli oratori, i progetti del welfare regionale e comunale vanno avanti e QuBì, il programma promosso da Fondazione Cariplo per le famiglie con minori in situazioni di povertà, ora viene portato avanti dal Comune insieme al Terzo settore in tutti i municipi. Fondazione Cariplo, considerata una sorta di assessorato sociale bis, ha aumentato il budget delle attività filantropiche del 2025 da 150 a oltre 215 milioni di euro (il 12 febbraio lancerà un progetto ZeroNEET con un investimento di 20 milioni di euro) ma, come spiega Monica Villa, responsabile dei servizi alla persona della Fondazione Cariplo, “il fondo nazionale di contrasto alla povertà educativa è uno strumento potente di intervento in tutta Italia. Si tratta di un tema centrale per il futuro delle nuove generazioni”. Anche perché alla povertà educativa si aggiunge quella implicita, la mancanza di competenze che impedisce di prendere l’ascensore sociale.

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