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Gran Milano

Non solo sponsor. Deloitte diventa partner della Triennale. Novità anche al Mudec

Francesca Amé

Il colosso multinazionale di servizi di consulenza e revisione avvia una partnership con l'istituzione culturale milanese, dopo una collaborazione di nove anni con il Museo delle Culture di via Tortona, che oggi si dice pronto a nuovi progetti coerenti con la sua identità

Altro che uno sponsor, molto meglio avere un partner al proprio fianco. Niente passatempi temporanei, in cerca di glam, ma relazioni serie: se non proprio dei matrimoni indissolubili, ché quella è merce rara, quanto meno delle unioni civili con data di scadenza a lungo termine, magari rinnovabile. E’ questa la massima aspirazione di musei, fondazioni e manifestazioni culturali in città. La Triennale, pur in un momento complesso per la storia dell’istituzione, ha appena conquistato uno dei partner più ambiti. Con una nota ufficiale Deloitte, colosso multinazionale di servizi di consulenza e revisione, ha annunciato infatti che “con il patrocinio della Fondazione Deloitte, sarà partner istituzionale di Triennale Milano dal 2025 al 2027”. Lo ha comunicato qualche giorno dopo aver sostenuto il primo progetto in comune, ovvero la personale dedicata a Franco Raggi, ottantenne architetto milanese già campione del design radicale e irregolare, i cui “Pensieri instabili”, questo il titolo dell’esposizione, saranno in mostra anche durante la Settimana del Design.

E’ solo l’inizio per un triennio di un’unione che la stessa Deloitte definisce “prestigiosa”: “Questa partnership rappresenta un importante tassello del nostro impegno nel mondo della cultura e del sociale – ha detto Fabio Pompei, ceo di Deloitte Italia, nella nota alla stampa – Siamo certi di poter fare un ottimo lavoro con Triennale Milano, che rappresenta un’eccellenza del nostro paese, oltre che un presidio di cultura e arte per la città di Milano”. La scelta dei tempi di comunicazione, della meticolosa cura delle parole e il coinvolgimento della Fondazione Deloitte, attiva da otto anni sul fronte cultura, educazione ed emergenze per contribuire “alla creazione di un dialogo virtuoso tra attori pubblici e privati”, fanno intendere che la partnership sarà più partnership di altre. Questo è infatti un anno speciale per Triennale che avrà dal prossimo 13 maggio gli occhi del mondo addosso con la 24esima Esposizione Internazionale dal titolo più attuale che mai, chiosa perfetta anche di queste nostre cronache locali: Inequalities, disuguaglianze.

La partnership siglata con Deloitte – ha detto al Foglio Carla Morogallo, direttrice generale di Triennale – “si impegna a sostenere il progetto ‘Education’ che permetterà a Triennale di uscire dalla proprie mura e portare i temi dell’Esposizione in città”, con attività in diversi quartieri. Come accade nelle relazioni sane, vige la regola delle reciprocità e così, oltre a sostenere mostre e attività, Deloitte (nello specifico la sua Fondazione) avrà una vetrina d’eccezione per esporre a fine anno le opere dei vincitori della terza edizione del Photo Grant da lei ideata (si tratta di uno dei premi più ricchi a livello mondiale dedicati alla fotografia, la direzione artistica è nelle mani di Denis Curti). Vige anche la regola della monogamia (o quasi), in relazioni come queste: Deloitte ha infatti concluso dopo nove anni la precedente partnership con il Mudec, il Museo delle Culture di via Tortona, che è peraltro suo dirimpettaio. “Una collaborazione di grandissima soddisfazione”, è stato riferito al Foglio dall’azienda, “che non esclude progettualità future in ambito arte e cultura”. 

Il Mudec, museo comunale di cui 24 Ore Cultura gestisce in concessione, fino al 2027, gli spazi e i servizi, non è rimasto single troppo a lungo: è già pronto un nuovo compagno, un partner “trasversale alle tante attività del museo” e scelto “perché coerente con lo spirito del Mudec”. La sua identità (di certo non finanziaria né bancaria) sarà svelata a tempo debito, spiegano, questione di settimane. Servono qui come altrove non solo denari ma anche collaborazioni su progetti condivisi, ché né le tasche né le forze dei singoli musei e delle istituzioni pubbliche sono più sufficienti. Non riescono a ballare da sole nemmeno le fiere, quando si parla di arte o fotografia: Miart, la fiera d’arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano dal 4 al 6 aprile, ha come main partner il gruppo Intesa San Paolo e altri otto sponsor a sostegno, mentre una manifestazione come Mia Photo Fair, che necessitava di una bella rispolverata, si è affidata quest’anno a un partner privato omaggiandolo fin nel nome (la pratica si chiama “title sponsor”): vedremo dunque la nuova edizione di Mia Photo Fair BNP Paribas dal 20 al 23 marzo al Superstudio Più di via Tortona.