I bei libri di NN, lezioni dal borgo editoriale per i big dell'editoria
Il caso Kent Haruf e quella casa editrice milanese che in meno di un anno porta uno scrittore americano del tutto ignoto qui da noi non solo ai primi posti delle classifiche
Il bello di stare a Milano è che non permette nemmeno tre gradi di separazione, figuriamoci sei. Se poi si tratta di editoria, può diventare addirittura un borgo, che però offre tutte le opportunità di una metropoli. Tipo che in una casa di ringhiera in zona Porta Romana bella nasce una casa editrice indipendente che, alla faccia dei loghi del terzo millennio, decide di chiamarsi NN, come appunto venivano detti una volta i figli di nessuno. E diventa l’editore che in meno di un anno porta uno scrittore americano del tutto ignoto qui da noi non solo ai primi posti delle classifiche, ma a vendite stellari da oltre centomila copie e ne fa il caso editoriale dell’anno. Parliamo dell’americano Kent Haruf, sì, che purtroppo poi nel corso di questa avventura si è ammalato gravemente ed è scomparso. E allora NN chiede alla sua vedova di venire qui e parlare di come “Le nostre anime di notte” sia il romanzo della loro anziana, felice, invidiabile vita di coppia, oltre che la storia di cui Robert Redford si è innamorato al punto da tornare a fare film con Jane Fonda e rimettere in piedi quegli indimenticabili due di “A piedi nudi nel parco”.
Possibile? Sì, solo a Milano. Perché se prendi Eugenia Dubini, Alberto Ibba, Edoardo Caizzi e Gaia Mazzolini e li metti in un’altra città, magari potrebbero rimanere a vita una laureata in editoria libraria, uno di Radio Popolare, un redattore della Rivisteria e un editor di Laterza. Ma nel borgo che è Milano la gente che ha passione per i libri prima o poi molla tutto per dedicarcisi, perché sa che le opportunità metropolitane prima o poi arrivano. Così quando Caizzi conosce Ibba fondano Edizioni Ambiente, per scovare storiacce di inquinamento e sversamenti da far trasformare in noir della collana Verdenero per aumentare la coscienza green dei lettori. E quando Dubini molla il Sole 24 Ore per fare due figli e diventa collaboratrice a Laterza conosce Mazzolini e ci fonda un’agenzia di comunicazione specializzata in immagini patinate, a cui arrivano i migliori fotografi internazionali del momento. Come dire, Milano è Manhattan o giù di lì. Ma siccome è anche un borgo, capita che questi quattro personaggi si possano incontrare facilmente in pausa pranzo o prendersi un anno sabbatico o chiudere le rispettive professioni per iniziarne una insieme. Così, durante uno di questi pranzi nasce il nome NN, perché anche senza padre e madre una identità rimane, e sempre così, in amicizia, quel genio della grafica che è Mario Piazza crea un logo e sempre così, grazie al misterioso magnetismo che solo i borghi metropolitani hanno, intorno alla neonata NN si affollano tutti quegli editor, traduttori, correttori di bozze, agenti letterari che i nostri quattro hanno conosciuto a Milano negli anni passati.
Poi Gaia Mazzolini scompare, poco più di un anno fa. E si continua in tre, un po’ più tristi. Ma pronti al lancio di un nuovo autore boom a Tempo di Libri, al grido di “Perché Tom Drury rimane il più grande scrittore americano di cui non avete mai sentito parlare?”. E sempre pronti, come si farebbe in un borgo, ad aprire, se suonate al citofono della casa editrice in Porta Romana bella. Anche se siete “solo” dei lettori passati a curiosare.