Cinzia Sasso con il marito Giuliano Pisapia (foto LaPresse)

Professione "first sciura", nuovo potere in città

Paola Bulbarelli

Le donne non sono solo mogli di, compagne di, amiche di. Sono il nucleo essenziale di un nuovo gioco delle coppie, dove si decide senza andare ai voti, ma costruendo il consenso

Sono figlie, e anche madri, di questo tempo politicamente corretto. Ma anche della precarietà concettuale che oggi fatica a definire il ruolo di moglie, compagna, amica. Anche di passaggio. Dimenticate l’Aspasia di Pericle, la prima regina dei salotti in Atene. Teniamole lontane da Cornelia madre dei Gracchi, anche se la tendenza all’esempio virtuoso qua e là traspare. E niente Pompadour, anche se il secolo dei Lumi ha inventato la conversazione come arma di seduzione. Non sono nemmeno delle Jaqueline, solo moglie da parata, sebbene glamour e intelligente. Insomma non sono solo mogli di, compagne di, amiche di. Sono il nucleo essenziale di un nuovo gioco delle coppie, dove si decide senza andare ai voti, ma costruendo il consenso (come dicono, per mestiere, i loro compagni, mariti, amici). Suggeriscono, arricchiscono le informazioni, spesso forniscono il know how delle loro esperienze di lavoro e di relazioni sociali. Una fenomenologia che proprio nei luoghi di potere e di rappresentanza, di comunicazione, si manifesta. In una Milano in cui strillare è niente, comunicare è tutto. Non amano comparire, detestano l’esibizione oppure la misurano col contagocce, coscienziosamente e, si potrebbe dire, civilmente. Ma per contare, contano eccome. Poi la percentuale di ognuna è una variabile soggetta a mutamenti.

 

Prendi Michelle, prendi Melania: le first lady quanto valgono elettoralmente? Non ci sono sondaggi. E le “first sciure”, qui a Milano? Non c’è dubbio che facciano politica senza occuparsene, diplomazia senza vantarsene. C’è Cinzia Sasso, sposa di Giuliano Pisapia, che non sta “dietro” ma di fianco. Accanto e insieme. Per parlargli meglio e influenzarlo di più come farebbe una qualsiasi moglie che anteponga il benessere di lui ai piaceri di lei. Quasi una storia antica, d’altri tempi. Cinzia, la sera, lo accoglie con il Negroni, la mattina gli prepara la colazione e calze e cravatta sul letto ed è pure attenta all’economia della casa, stendendo le camicie messe in lavatrice la notte per risparmiare energia. Chissà se Chiara Bazoli (figlia del banchiere Nanni, presidente emerito di Intesa Sanpaolo e e ultimo patriarca dei poteri finanziari non solo di Milano) compagna di Beppe Sala, ha la pazienza, appena sveglia, di stendere un velo di marmellata sul pane, di addolcire lo yogurt con il miele, pensando faccio qualcosa che non mi ha chiesto nessuno. La “sciura” Pisapia lo fa. Ed è felice. Chiara, ormai immortalata sui rotocalchi, viene presentata come imprenditrice, manager della Fondazione Feltrinelli, e anche lei, dalle foto, appare serena e contenta. Avrebbe potuto essere “first sciura”, ma lo è lo stesso, Anita Friedman, principessa newyorchese che ha sposato Stefano Parisi. Anche lei, ottima famiglia, rappresenta non solo una vera e propria forza per il marito ma pure l’associazione Appuntamento a Gerusalemme, e una trama sociale trasversale e vasta. Le elezioni vicine, quelle del 2018, fanno scendere in campo anche Emilia Macchi che con il marito Roberto Maroni gioca l’immagine della coppia solida che tien botta fin dal liceo, tre figli e totale presa di distanza (almeno apparente) dalle vicende politiche. Ma la politica si fa in tanti modi, come il teatro, anche recitando dei silenziosi “a parte” . Pare non ci sia partita, in Regione, a favore di Maroni. Ma Cristina Parodi, moglie del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, forse ci fa un pensierino, a diventare la “first sciura” lombarda. Se il vestito fa il monaco, la signora della tivù pomeridiana, per festeggiare il marito, scelse l’abito che Michelle indossò per la festa della vittoria del secondo mandato di Obama alla Casa Bianca. Mara, bergamasca di Ghisalba e moglie di Maurizio Martina, il comunista democristiano, è donna semplice e giudiziosa di consigli puntuali e ascoltati. Potrebbe esserci pure Alessandro Alfieri, capogruppo Pd in Consiglio, a far da antagonista di Gori, per la Regione. Ma lì la storia sentimentale si fa ingarbugliata, chi sarà la “first sciura”, chissà. Ma l’ha capito anche Andrea Orlano: essere single, in politica, è uno svantaggio.

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