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Meriti e Bisogni per non farsi fregare dal ritorno al passato. Un incontro

Su Facebook si legge “Segnatevelo!”, a proposito dell’appuntamento con Meriti e Bisogni (oggi alle 18 al Palazzo delle Stelline). Cui aggiungere 2.0, tanto per confermare che chi ci crede – a questo titolo-slogan, rappresenta il nuovo. Ma anche che il nuovo ha una base di partenza solida, perché è un discorso-pietra miliare, quello che Claudio Martelli pronunciò a Rimini nel 1982 alla conferenza programmatica del Partito socialista: “meriti e bisogni”, appunto. Due parole magiche usate anche da Matteo Renzi quando, da presidente del Consiglio, doveva far capire la legge di Bilancio. Martelli parlava allora di “un’alleanza riformista fra il merito e il bisogno”.

 

Oggi, presenti lo stesso Martelli, l’economista Tommaso Nannicini, la cassazionista Daniela Mainini, Sergio Scalpelli e Massimo Ferlini fondatori del neonato circolo renziano del Pd. “Il senso dell’alleanza riformista è – e non può non essere nella sua essenza – altro se non questo: l’alleanza tra il merito e il bisogno”. Recuperare quel discorso basterebbe a capire che l’argomento è moderno e di grande attualità, dicono i promotori. Richiamare la necessità di arrivare al più presto a una società del merito è indispensabile per dare voce a “quelle donne e a quegli uomini di merito, di talento, di capacità che sono le persone utili a sé e utili agli altri”.

 

L’impegno del circolo (e dell’incontro di oggi) ha “un obiettivo semplice, semplice: difendere la società aperta, contribuire a definire un’azione politica incardinata sul binomio tra libertà ed equità”. Trattare temi quali welfare, sussidiarietà, solidarietà sociale, patriottismo europeo vuol difendere la società aperta, contribuire a un’azione politica partendo dalla ricchezza innovativa che il tessuto sociale milanese ha saputo sviluppare in questi ultimi anni. Sul profilo Fb del circolo è tutto molto chiaro. “Mettiamola così: la sconfitta del 4 dicembre, il ritorno al proporzionale senza giganti e la resa incondizionata alla Cgil sui voucher rischia di farci ricordare la breve stagione riformista che abbiamo alle spalle come l’ennesima illusione di poter riformare l’irriformabile. Ha molto senso combattere la battaglia liberale e riformista nel congresso Pd, in tanti, poi si vedrà”.

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