Safety Atm
Arrivano le telecamere termiche per il controllo delle stazioni. Più uomini, più tecnologie
Come nelle serie “crime” di successo, anche in Atm stanno arrivando gli strumenti più sofisticati per mettere alle strette i malintenzionati: le telecamere termiche. E’ la partita sulla sicurezza che favorisce innovazione e tecnologia, per garantire ai passeggeri del metro un viaggio sempre tranquillo. Gli ingegneri della utility milanese hanno sistemato – per sperimentarne i risultati – una batteria di telecamere termiche, in grado di controllare ogni intrusione umana nelle gallerie della metropolitana, lungo gli accessi e oltre il limite delle banchine, della Linea 1, a Bonola e QT8. Perché in Foro Bonaparte, sede di Atm, la sicurezza è parte necessaria del core business del servizio pubblico. Lo dicono le quasi settemila telecamere disposte a spiare ogni angolo delle quattro linee della sotterranea e l’impegno della squadra di ingegneri che lavora alla safety, la sicurezza d’esercizio, quella che fa marciare i treni con tutte le garanzie del caso. C’è anche un piccolo esercito di cantonieri e manutentori che ogni notte, quando i treni sono fermi, seguendo un programma preciso controllando l’usura dei binari, degli scambi, di tutto ciò che fa correre i convogli.
“C’è un piano dettagliato per la manutenzione della rete, delle quattro linee della metropolitana, che ci permette di avere un controllo costante della struttura”, spiega Carlo Bianco, direttore della Sicurezza Metro. “Stiamo sviluppando un sistema simile a quello ferroviario, un sistema di gestione della sicurezza d’esercizio che viene valutato dall’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria, in grado di attestare che l’organizzazione dell’azienda è in grado di gestire l’insieme del servizio in sicurezza, senza incidenti potenziali”, spiegano i tecnici dell’azienda. Il ricordo corre a Pioltello, dove a gennaio un treno delle ferrovie regionali è uscito dai binari provocando tre morti e molti feriti. Oggi è aperta una inchiesta che coinvolge in prima battuta Rfi (binari e stazioni) e Trenord (treni e servizio). Cosa fare per evitare, quanto possibile, episodi così drammatici?
All’Atm si mostrano cauti sulle responsabilità dell’incidente di Pioltello ma non fanno sconti sull’impegno che la ex municipalizzata milanese mette in campo per garantire viaggi sicuri. E infatti ci sono aspetti che s’intrecciano, accanto alla sicurezza d’esercizio c’è quella dei lavoratori e poi le misure per limitare le intrusioni, difficilmente prevedibili. “Il sistema di gestione della sicurezza che stiamo sperimentando – insistono gli uomini della safety – serve proprio per evitare che accadano episodi gravi. Tenuto conto che la totale assenza di rischio non esiste. Sulla sicurezza degli impianti stiamo lavorando intensamente, abbiamo controlli sistematici ogni 15 giorni. C’è anche una collaborazione quotidiana coi macchinisti, che segnalano tempestivamente ogni anomalia. L’infrastruttura ha un piano di manutenzione e la diagnostica, realizzata con strumenti specifici, che hanno un ruolo importante”. La carta vincente sembra il gioco di squadra che punta sulla collaborazione tra: cantoniere, ingegnere della diagnostica e macchinista. Perché la manutenzione tende ad abbassare l’insorgere di eventi problematici poi appena si registra un’anomalia, scatta un provvedimento che rallenta sensibilmente la velocità dei treni e immediatamente i controlli. Sono loro gli uomini che di notte, a convogli fermi, controllano rotaie, scambi e apparati elettronici: un piccolo esercito di 300 persone destinato a far viaggiare tranquilli i milanesi.
Ma come stanno in salute le quattro linee della metropolitana? Giorni fa il sindaco Giuseppe Sala ha confermato l’intesa con Attilio Fontana (governatore lombardo) per portare la Linea 5 fino a Monza, mentre la Linea 4 in costruzione, una volta ultimata, collegherà la metropoli al city airport di Linate. Delle quattro linee in esercizio la 1 è la più vecchia: aperta nel 1964, è stata ammodernata nel 2012 e gode di un parco treni nuovo. La Linea 2, inaugurata nel 1969, subirà (entro l’anno la gara) un processo di aggiornamento tecnologico, mentre la Linea 3, più moderna (1990) sarà sottoposta a una serie di verifiche approfondite. La Linea 5, partita nel 2013, è la più tecnologica e non desta problemi. Benché solo quest’ultima sia completamente automatica (senza conducenti), anche i treni di tutte le linee della sotterranea possono viaggiare – grazie ai nuovi dispositivi – “senza” un conducente a bordo. Tuttavia sulle tre linee più “vecchie” resta il macchinista per gestire la salita e la discesa dei passeggeri e per controllare la regolarità del servizio. Ma l’azienda di Foro Bonaparte non trascura la sicurezza di chi viaggia, spesso sottoposto a borseggi ed aggressioni. E’ così che è stata potenziata la presenza degli uomini della security, circa un centinaio, che svolgono attività di monitoraggio e controllo degli spazi Atm con l’ausilio della video sorveglianza e teleallarme in tutte le stazioni e le località aziendali. Sono aumentati di recente i presidi fissi e itineranti, in particolare nelle stazioni più trafficate di Loreto, Duomo, Centrale e Cadorna. Naturalmente in collaborazione con la Polizia locale, la Polizia di stato e i Carabinieri. Atm trasporta ogni giorno su 169 treni e lungo quasi 97 chilometri di tracciati con 113 stazioni, oltre un milione di passeggeri. E la sicurezza, oggi, è tutto.