Il presidente della Triennale, Stefano Boeri (foto LaPresse)

Il design “mondiale” di Castiglioni e le altre novità della Triennale targata Boeri

Paola Bulbarelli

Fino al prossimo al 20 gennaio 2019 una mostra monografica dedicata a uno dei più famosi maestri del design italiano nel mondo

Il primo Compasso d’Oro, importante riconoscimento assegnato dall’Associazione disegno industriale, gli fu conferito nel 1955 per il lampada Luminator. Poi per la macchina da caffè Pitagora, per la cuffia per traduzioni simultanee, per una sedia, per un letto d’ospedale, per altre lampade. Fino a contarne nove. Ad Achille Castiglioni (laurea in Architettura nel 1944 e passione per la sperimentazione sul prodotto industriale con i fratelli Livio e Pier Giacomo) dal 6 ottobre prossimo al 20 gennaio 2019, la Triennale dedicherà una mostra monografica, a cura di Patricia Urquiola in collaborazione con Federica Sala. In occasione del centenario dalla nascita di Achille Castiglioni (1918-2002).

 

La lampada Luminator

“E’ una mostra importantissima perché parla di uno dei più famosi maestri del design italiano nel mondo – spiega Stefano Boeri, presidente della Triennale – La considero una trilogia dato che un anno fa c’è stata una grande mostra su Ettore Sottsass e nell’ottobre 2019, perciò nella gestione nostra, ci sarà un’altra grande mostra dedicata a Enzo Mari, altro design di fama mondiale, una sorta di grande passo continuo, un momento magico su cui costruire le fondamenta della nuova Triennale”. L’esposizione analizza l’opera di Castiglioni in maniera trasversale, dal design all’architettura, dagli allestimenti alle mostre, un metodo progettuale ricco di curiosità e ironia, di semplicità e rigore, grazie al quale Castiglioni ha formato tante generazioni successive. Parecchi prodotti da lui progettati sono ancora oggi in produzione, spesso tra i bestseller dalle aziende.

 

La mostra di Castiglioni insieme alle altre che stanno per essere inaugurate (Furla Series #02 Haegue Yang: Tightope walking and its wordless shadow a cura di Bruna Roccasalva; UNICO E RIPETIBILE Arte e industria nelle collezioni di Massimo De Carlo; Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana - VI Edizione Edition; Ricostruzioni, a cura di Alberto Ferlenga e Nina Bassoli) chiuderanno il programma della passata gestione.

 

Della novità e dello spirito della nuova gestione ha parlato Boeri qualche giorno fa: “Non solo della XXII Esposizione che inaugura il 1 marzo 2019 a cura di Paola Antonelli, ma anche i vari progetti su cui ci stiamo dedicando, in particolare sull’idea del Museo Permanente del Design Italiano 8aprirà a febbraio 2019, ndr)”. Il presidente-archistar è molto soddisfatto dell’inizio del suo mandato, del nuovo cda, che comprende da Roberto Maroni a Elena Vasco a Enzo Manes, “un gruppo molto coeso”. Non mancano le questioni aperte: “La Triennale era gia forte ma con un problema non da poco sul piano finanziario e non possiamo prescindere da una situazione molto seria di sofferenza – dice al Foglio Boeri – però sono ottimista e credo che si potrà risolvere. Personalmente, credo di poter essere utile nelle relazioni internazionali, lavoro in giro per il mondo e stiamo lavorando con il MoMa, con diversi musei cinesi e altri. Vorrei poter portare la Triennale a essere una grande istituzione internazionale come è stata un tempo. La Triennale è la Scala della creatività e dobbiamo porci su quel livello”.

Di più su questi argomenti: