Il presidente del Cio, Thomas Bach, a fianco del presidente del Coni, Giovanni Malagò, per la presentazione della candidatura Milano-Cortina alle Olimpiadi del 2026 (Foto LaPresse)

Giocarsela a cluster di neve. Arrivano gli ispettori del Cio

Daniele Bonecchi

Il Comitato olimpico internazionale arriva in Italia per valutare la candidatura Milano-Cortina alle Olimpiadi del 2026. “Sarà un derby con Stoccolma”, dice Malagò 

Noi siamo prontissimi per accoglierli (i rappresentanti del Cio, ndr) e mostrare l’eccellenza del nostro progetto”, dice il presidente lombardo Attilio Fontana. E sull’impegno del governo: “Mi sembra che le dichiarazioni di Giorgetti e Salvini, ma soprattutto l’esame della valutazione dell’impatto economico che avrà l’evento, siano favorevoli all’Italia e dimostrino l’ottimismo che permetterà anche al governo di essere parte attiva nella realizzazione di questi giochi. Sempre incrociando le dita”, ammicca il governatore. E anche Beppe Sala abbozza: “Conto sulla copertura del governo”.  E secondo il presidente del Coni Giovanni Malagò, la partita è aperta e “sarà un derby Milano-Stoccolma”.

 

Dall’1 al 6 aprile la Commissione di valutazione del Comitato olimpico internazionale sarà in Italia per verificare se l’ipotesi Milano-Cortina è corroborata da strutture idonee e da un’organizzazione adeguata. Il tour del Cio toccherà Venezia, Anteselva, Cortina, Livigno e Milano, dove i commissari trascorreranno tre giorni, visitando le strutture messe a disposizione, a partire dagli impianti di discesa o come lo stadio di San Siro, la Fiera, Palazzo Reale, con un incontro conclusivo a Palazzo Marino. Il progetto (127 pagine) per le Olimpiadi Invernali 2026 è pronto.

 

Il budget complessivo è di circa 1,6 miliardi di euro suddivisi in 1,227 miliardi di budget operativo più 370 milioni di garanzia. Cerimonia d’apertura a Milano, chiusura a Verona, scelta dal governatore veneto Luca Zaia. Nel cluster “Milano-Valtellina” sono previsti due villaggi olimpici a Milano e Livigno (1.315 e 1.441 posti letto) con 2.756 fra tecnici ed atleti. Per il cluster “Cortina-Val Di Fiemme” invece si prevede un villaggio olimpico a Cortina (1.176 posti) con la presenza di 2.225 fra tecnici ed atleti. Lo stadio Meazza (ammesso che non sia nel frattempo abbattuto, ops), con i suoi 80 mila spettatori, è stato scelto per la cerimonia di apertura. Le gare di sci alpino maschile si disputeranno a Bormio e allo Stelvio. Per lo sci femminile la leggendaria Olympia delle Tofane di Cortina, già tappa fissa della Coppa del mondo. Hockey su ghiaccio, pattinaggio artistico e short track nel capoluogo lombardo, mentre a Livigno snowboard e freestyle. La Val di Fiemme ospiterà le gare di pattinaggio di velocità, a Baselga di Pinè. A Tesero, invece, le sci di fondo mentre a Predazzo il salto con gli sci. Skeleton, slittino e bob  a Cortina, alla stregua del curling. Anterselva, in Alto Adige, sarà infine il teatro del biathlon. Cerimonia di chiusura all’Arena di Verona.

 

Il fiore all’occhiello degli impianti che Milano metterà a disposizione per le Olimpiadi è l’“Arena” che verrà realizzata nell’area nord di Milano Santa Giulia, dove Risanamento e Lendlease stanno costruendo un centro direzionale. L’Arena dovrà ospitare circa 16 mila posti seduti, che possono salire forse fino a 18 mila, per un costo di 60 milioni di euro. Sarà un progetto realizzato in chiave sostenibile e che potrebbe prendere spunto da spazi esistenti e di successo come la Allianz Arena o la Berlin Arena, quindi con una grande copertura disegnata da una archistar. L’Arena PalaItalia avrà attorno una importante struttura commerciale, studiata per uno shopping urbano da Lendlease. Gli altri due impianti olimpici saranno Milano Hockey Arena, che sorgerà nell’area dove attualmente c’è il Palasharp, chiuso dal 2010, con un investimento da 7,2 milioni di euro.

 

L’altro impianto è il Forum di Assago, che ospiterà pattinaggio di figura e short track e che da qui al 2026 dovrebbe essere riqualificato e ampliato. E a proposito di impatto sull’economia del territorio, anche il cauto sottosegretario Giancarlo Giorgetti, nei giorni scorsi, ha sfoderato un’analisi costi-benefici realizzata dal dipartimento Economia e Diritto della Sapienza dalla quale si evince che anche lo Stato non ci perderà: i 415 milioni di euro di spese dell’amministrazione centrale (402 per la sicurezza) sono ampiamente compensati dalle maggiori entrate fiscali stimate in 601,9 milioni. Più ottimisti sui numeri gli albergatori della due regioni, che parlano di un potenziale di 100 milioni di turisti. Non resta che attendere il responso del Cio, e sperare che l’antieuropeismo del governo non pesi troppo.

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