Eccolo qui, il nuovo San Siro è solo uno schizzo ma vale 1,2 miliardi
Milan e Inter: il nuovo impianto sarà la punta di diamante nell'ampio progetto previsto dalle due società
Si sono presentati, ieri, con uno schizzo assai approssimativo (quello che è stato diffuso ai media e che qui pubblichiamo), niente a che vedere con un rendering, visto che non c’è ancora alcun progetto architettonico, che forse non avrà impressionato i tecnici del comune (solo tecnici all’incontro). Ma intanto A.C. Milan Spa e F.C. Internazionale Milano Spa si sono presentati. Dopo mesi di attese e rapporti un po’ tesi, al limite dello scontro verbale, con il sindaco Beppe Sala, “padrone” dello stadio di San Siro e poco propenso a buttarlo giù (vuole farci, si sa, l’inaugurazione delle Olimpiadi 2026). Il primo passo è dunque fatto. Ecco il “Progetto di fattibilità tecnico economica”. E i due club hanno fatto sapere che il nuovo stadio è “parte di un progetto più ampio che prevede investimenti privati su Milano e sull’area di San Siro per oltre 1,2 miliardi di euro”. Una cifra importante, quasi doppia rispetto a quella per lo stadio, che dovrebbe costare 6-700 milioni. Il dossier presentato è una pianificazione urbanistica dell’area che prevede: a) il nuovo stadio di circa 60.000 posti; b) un distretto multifunzionale nell’area dell’attuale Meazza dedicato a sport, intrattenimento, shopping e divertimento. C’è anche una stima occupazionale: 3.500 addetti.
La formula proposta prevede che saranno le due società a sostenere gli investimenti, a fronte della concessione del diritto di superficie a 90 anni. La proposta avanzata ieri è soltanto un primo step, serve in sostanza a richiedere la dichiarazione di pubblico interesse da parte del comune di Milano. Solo successivamente i club predisporranno un progetto definitivo. Poi ci sarà l’iter autorizzativo presso tutte le sedi istituzionali competenti, e il “dialogo aperto e trasparente con il territorio”. Ma in mezzo c’è innanzitutto il problema della decisione del comune. E, come si sa, non è una questione di gusti (del sindaco) o personalismi. Occorre stabilire la compensazione economica per il comune per la perdita di un suo importante bene immobile, attraverso (anche) un canone di concessione presumibilmente elevato. Diversamente, il proprietario dello stadio e dei terreni dirà no. Milan e Inter hanno chiarito che in base ad analisi approfondite la costruzione di un nuovo impianto è da tutti i punti di vista la soluzione migliore sia per i club sia per Milano: ristrutturare il vecchio “catino” sarebbe più costoso, lento e i risultati inferiori. Resta ovviamente un punto di domanda sui costi dell’operazione, un investimento complessivo di 1.2 miliardi da dividere in due, ma a fronte di ricavi (da stadio) anche questi da dividere in due. C’è chi non dispera, nell’ampio fronte dei “conservatoristi” del vecchio e caro Meazza, di poter convincere Milan e Inter a rivedere i progetti. Ma la storia sembra aver preso un’altra strada.