Lavora benissimo chi studia al Poli (donne un po' meno pagate, però)
L'ateneo milanese è garanzia di un rapido inserimento nel mercato del lavoro
Forse non entreranno nella top ten dei laureati illustri del Politecnico di Milano, che annovera nomi come Giulio Natta, Adriano Olivetti, Aldo Rossi, Enrico Forlanini e Renzo Piano, ma di sicuro gli studenti usciti da piazza Leonardo da Vinci (o dalla Bovisa) troveranno un lavoro in grado di soddisfare le loro ambizioni. Studiare al Politecnico è garanzia di un impiego stabile e di un rapido inserimento nel mercato del lavoro: il 94 per cento dei laureati trova lavoro entro un anno dal titolo, contro il 91 per cento di cinque anni fa. In particolare il tasso è dell’86 per cento per gli architetti, del 91 per cento per i designer e del 97 per cento per gli ingegneri. E’ quanto emerge dall’ultima analisi occupazionale dell’ateneo, che ha valutato la popolazione dei laureati 2017 a un anno dal conseguimento del titolo. Il lavoro del Career service dell’ateneo dà i suoi frutti sia nel rapporto con le aziende interessate agli studenti ancor prima che si laureino, che nella preparazione dello studente al mondo del lavoro. Il 90 per cento dei neolaureati infatti trova un lavoro coerente con il proprio percorso di studi già entro 6 mesi dalla laurea e il 26 per cento è occupato ancor prima di laurearsi. Oltre a trovare lavoro velocemente, i laureati sono anche soddisfatti della loro scelta: quasi il 90 per cento se tornasse indietro sceglierebbe di nuovo il Poli di Milano.
Molto positivo il dato sulla tipologia di contratto. I lavoratori dipendenti rappresentano l’83 per cento dei neolaureati occupati, di questi il 53 per cento ha un contratto a tempo indeterminato, dato in crescita di ben 6 punti rispetto all’anno precedente. Sono tutti dati importanti per i 40 mila giovani che, nonostante la forte competizione internazionale, scelgono il Politecnico. La retribuzione a 12 mesi dalla laurea di un neolaureato del Politecnico è in media 1.549 euro netti mensili, cifra abbastanza stabile rispetto alla precedente rilevazione. Per quanto riguarda la destinazione dei laureati magistrali, la quasi totalità lavora in ambito privato, principalmente in Italia (88 per cento).
Infine la questione di genere: si rileva che il tasso di occupazione si equivale per femmine e maschi, ma si nota che per l’area Design le donne “superano” gli uomini 93 a 88 per cento. Tuttavia i contratti migliori e gli stipendi più alti si registrano sempre per i maschi, in particolare per gli ingegneri che guadagnano quasi 200 euro in più rispetto alle colleghe. “Se tornassero indietro, e alla luce dell’esperienza maturata nel mondo del lavoro, quasi il 90 per cento dei nostri studenti sceglierebbe di nuovo il Politecnico di Milano – commenta il rettore, Ferruccio Resta –. È questo senso di soddisfazione, di appartenenza e di confronto che ci permette di crescere. Per questo monitoriamo le carriere dei nostri Alumni; per verificare nel tempo il ritorno dell’investimento negli studi al Politecnico; per analizzare la solidità delle competenze apprese; per creare insieme una grande comunità che valorizza il talento e che oggi più che mai è al nostro fianco nel supportare i progetti dell’ateneo”.