Belle le nomine culturali settembrine a Milano
Sorrisi al direttore della Pinacoteca di Brera James Bradburne in treno
Cicip. La Milano di Beppe Sala conferma Piercarla Delpiano, big manager della sinistra di socialista memoria e impegno, alla presidenza di una delle sue fondazioni più prestigiose, le Stelline, con tutta la sua squadra, a partire dal tenacissimo direttore Pietro Accame. Si dice sia molto piaciuto l’attivismo di cui ha dato prova nell’anno delle celebrazioni leonardesche, con installazioni e convegni esportati fino a Londra, ma anche la grande attenzione ai costi e ai contratti di locazione dei molti affittuari (nel meraviglioso palazzo che ospitò per secoli le orfanelle risiedono l’ufficio locale dell’Ice, il Centro culturale francese e un albergo forse non valorizzato in tutte le sue potenzialità, ovvero molto trascurato).
Ciciap. E visto che parliamo di nomine e di competenze, grandi rallegramenti nella Milano della “classica” per la nuova presidenza della Fondazione Pomeriggi Musicali, un’altra di quelle istituzioni di cui la città va molto fiera. Venne fondata nel 1945 dall’impresario di rivista Remigio Paone, un visionario che riusciva a portare sul podio del Teatro Dal Verme i più grandi artisti mondiali senza parlare una parola di inglese (come molti politici di ieri e di oggi, se lo inventava) e che proprio dai “Pomeriggi”, la chicca che gli permetteva di darsi un tono impossibile da ostentare fra le gambe delle soubrette, lanciò la carriera di Leonard Bernstein. Sulla poltrona che fu di Paone arriva l’avvocato Giovanni Battista Benvenuto, detto GIBì, uomo spiritosissimo e grande melomane (per gli aficinados del Foglio: è fratello dello scrittore, Beppe Benvenuto) che ha guidato le Settimane Musicali di Stresa dopo l’avvocato fondatore, Italo Trentinaglia de Daverio, e prima che l’impronta del direttore artistico Gianandrea Noseda portasse alla presidenza una serie di figure via via più scialbe e mediaticamente irrilevanti.
Riciciap. Grandi sorrisi e incoraggiamenti al direttore della Pinacoteca di Brera James Bradburne (“tenga duro che torna Franceschini, mancano poche ore”) martedì pomeriggio sul treno Milano-Firenze delle 14.20 da parte dello stato maggiore del giornalismo di moda & cultura che si recava ad Arezzo per la sfilata organizzata in Piazza Grande da Beppe Angiolini di Sugar con Ermanno Scervino a favore di Andos, l’associazione delle donne operate al seno. Commozione e divertimento, come dev’essere, tempi perfetti, nei discorsi il tono frizzante di chi vede allontanarsi una gran tempesta. Sulla terra battuta che la domenica precedente aveva accolto gli sfidanti della giostra del saracino hanno indossato abiti meravigliosi anche decine di donne rinate dopo la malattia. Spettacolare la gloria milanese Ornella Vanoni in concerto: “Alla mia età bisogna essere un po’ pazzi, altrimenti si diventa dei rompicoglioni”.