Molto più che uno stadio, vogliamo unire San Siro e la città
L’amministratore delegato de “Gli anelli di Milano” spiega una “opportunità di rigenerazione urbana”
Milano è una città al centro di una rinascita e uno sviluppo impressionante ed è oggi uno dei poli più importanti d’Europa a livello culturale, turistico, universitario e artistico, un vero e proprio centro di gravità con un potenziale di attrazione enorme, che interessa in maniera trasversale gli stakeholder più diversi. Siamo di fronte a una metropoli d’avanguardia in Italia, capace di trarre il massimo beneficio dalle occasioni che le si sono presentate, grazie ad una voglia unica di fare sistema. Anche da un punto di vista infrastrutturale e architettonico, Milano è viva, le varie amministrazioni comunali che si sono succedute hanno saputo catalizzare le opportunità derivanti da progetti e grandi investimenti per proiettare intere aree della città nel futuro.
Il processo di rigenerazione urbana però non è ancora completato e nuove e importanti occasioni di sviluppo e di crescita sono all’orizzonte. Come dimostrato con le olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 e prima ancora con Expo 2015, è la capacità di fare sistema che può dare un contributo significativo per proiettare in maniera ancora più solida Milano tra i “place to be” europei. Creare sinergie nel nome di un interesse comune, rinunciare a storiche rivalità siano esse di natura politica economica e sportiva è la chiave del successo.E’ quello che sta avvenendo anche per il nuovo stadio, dove due delle più blasonate società calcistiche a livello mondiale hanno deciso di varare un progetto di grande valore, non solo per i tifosi ma per tutta la comunità. In questa logica, il masterplan presentato dai club diventa un’occasione di riqualificazione urbana, riconnettendo un intero quartiere come quello di San Siro al resto della città e fornendo a decine di migliaia di famiglie servizi ai quali oggi hanno difficilmente accesso.
Attualmente l’area soffre di un forte scollamento con il resto del tessuto urbano e quando l’impianto non è in uso, lo stadio sembra una balena spiaggiata su una landa asfaltata. E il quartiere non lo merita. Da milanesi e assidui frequentatori del glorioso San Siro, per noi è stato un onore essere stati chiamati, con la società di progettazione di impianti sportivi Sportium, insieme ai partner David Manica, Progetto CMR, iDeas e B&L, a partecipare alla gara indetta dai due club e siamo orgogliosi che il nostro progetto “Gli Anelli di Milano” sia arrivato in shortlist. Si tratta di un concept che affonda le sue radici nella tradizione del calcio milanese e trae la sua energia dalla nostra ammirazione verso ciò che è stato, unitamente alla ricerca di soluzioni tecniche e urbanistiche di altissima qualità e all’avanguardia. Non intendiamo cancellare il passato, bensì garantire un futuro all’altezza della tradizione della città, mantenendone vivo il ricordo e il rispetto, in un contesto urbano a misura d’uomo e maggiormente vivibile.
Il nostro progetto vuole essere quindi un punto di partenza strategico per una rigenerazione dell’intero quartiere di San Siro, con l’obiettivo primario di ricostruire il legame tra questo quartiere e la città e lo fa attraverso un parco pubblico di 20 ettari con 3.000 alberi, attorno al quale si sviluppano negozi di vicinato, attività commerciali, ristoranti, un hotel, due palazzi per uffici, un museo per squadra, luoghi di aggregazione e socialità che tengono unito il quartiere e la comunità. Inevitabile, come da brief, la demolizione del Meazza, ma c’è stato un punto fermo che ha trovato d’accordo me, David e gli altri partner di Sportium: preservare la memoria storica di un luogo che ha definito, non solo la storia del calcio, ma l’identità di un’intera città. Così abbiamo deciso di mantenere il prato dell’attuale stadio, trasformandolo in un grande parco accessibile a tutti, che si faccia portatore dei valori dello sport: inclusione, crescita personale, assenza di barriere e ostacoli, divertimento e intrattenimento.
In merito al tifo, abbiamo immaginato un modo completamente nuovo e immersivo di vivere lo stadio, che intensificherà la magica atmosfera di San Siro, già prima di entrare nella struttura: uscito dalla metropolitana, il tifoso si troverà davanti lo stadio vestito dei colori della squadra che gioca in casa, in un riverbero di riflessi e luci. L’emozione verrà amplificata dagli oltre 16.000 pannelli raffiguranti i volti dei tifosi che saranno installati sulle facciate dell’impianto. Questo particolare gioco, con i pannelli che si muoveranno con il vento, animerà di vita propria lo stadio, donandogli un dinamismo speciale anche quando non sarà in uso. Una volta entrati, i tifosi saranno accolti da una serie di arcate che ricordano la Galleria e i portici di piazza Duomo e su cui si affacciano le attività commerciali e i due negozi ufficiali Milan e Inter. Gli spalti manterranno la struttura “verticale” del Meazza, ma la visibilità sarà enormemente migliorata, permettendo ai tifosi di stare ancora più vicino alle loro squadre creando un effetto “muro di tifo” impressionante. Le sedute business verranno distribuite lungo tutti i lati, garantendo una perfetta visibilità e offrendo un’esperienza ancora più “totalizzante”.
Lo stadio avrà complessivamente 60.000 posti, estendibili a circa 65.000, garantendo la necessaria flessibilità per poter ospitare eventi particolari come finali di Uefa. A livello di mobilità verrà agevolato l’utilizzo dei mezzi pubblici ma saranno comunque previsti parcheggi interrati sotto gli uffici e l’area commerciale e anche al di sotto dello stadio, riservati agli ospiti business.
“Gli Anelli di Milano” intende dunque riportare in vita un quartiere che oggi giace quasi abbandonato, partendo dalla passione che ci accomuna tutti: lo sport. Per realizzare il nostro sogno di un quartiere vivo tutto l’anno abbiamo messo a sistema la nostra esperienza pluridecennale nell’urbanistica, nei masterplan e nell’architettura sostenibile. Al centro di questo nuovo e moderno quartiere sorgerà un impianto green ed efficiente, fortemente ancorato al suo passato di leggende e di glorie e studiato per portare nel futuro di Milano questa grandezza. Un luogo per i residenti, per gli sportivi, per i turisti, un distretto a misura d’uomo.
Massimo Roj è Amministratore delegato di Progetto CMR-Sportium