Le Olimpiadi cambieranno (in meglio) Milano. Anche col turismo dei big data
L'alleanza tra Explora e i big data forniti da Tim per migliorare la market intelligence e la profilazione dei viaggiatori
Le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 cambieranno la città? Sì: basta pensare agli investimenti sulle nuove strutture sportive, con il loro corollario di sviluppo già in moto. Ma cambierà, molto, anche il modo di fare accoglienza e di gestire il grande flusso di turisti previsto. Uno dei protagonisti di questa rivoluzione turistico-digitale sarà Explora, la società regionale nata per sostenere il sistema turistico della Lombardia. Non basta accogliere, è necessario offrire a chi arriva le risposte migliori, intercettare gli interessi, valorizzare ciò che i territori possono offrire. E per migliorare la market intelligence e la profilazione dei viaggiatori, Explora ha stretto un’alleanza coi big data forniti da Tim: “Un progetto che ha lo scopo di rendere disponibili agli operatori dati statistici in real time, e addirittura dati previsionali, nel settore turistico”, spiega il presidente di Explora, Giorgio Rapari. Secondo il presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio, “gli operatori della ricettività devono poter conoscere le dinamiche di mercato. Le decisioni dei turisti si fanno in pochi secondi e nell’arco di poco tempo possono verificarsi cambiamenti enormi nelle scelte e nei comportamenti”. L’analisi, condotta con il supporto scientifico del Centro sullo sviluppo dei territori e dei settori della Liuc Business School consente di descrivere nel dettaglio i fenomeni turistici. Attraverso il sistema di Tim – basato su dati anonimi e aggregati – è possibile ottenere un aggiornamento di 15 minuti in 15 minuti. Questo consente anche di testare l’effettiva attrattività di un evento mentre è ancora in corso o nel periodo immediatamente successivo alla sua conclusione. Grazie a questo sistema analitico è possibile stimare, come consuntivo 2019, una crescita degli arrivi turistici in Lombardia compresa tra il 5 e il 5,5 per cento. Uno strumento determinante anche in vista delle Olimpiadi invernali. “Naturalmente sì – risponde Rapari – ad esempio su quali categorie di turisti per età o nazionalità progressivamente convergono per le ferie invernali o estive verso i luoghi olimpici. Un’area di test potrebbe essere la Coppa del mondo di Sci a Bormio a fine dicembre 2019”.