C'è il virus ma il Mobile ce la farà. Lo dicono i numeri
La Cina rappresenta una piccola quota dell'export di settore. "Anche se mancheranno i visitatori cinesi, che l’anno scorso sono stati la componente maggiore" spiega il presidente del Salone, Claudio Luti
Emanuele Orsini, presidente di Federlegnoarredo, prova a essere ottimista mentre presenta il prossimo Salone del Mobile (dal 21 al 26 aprile) e tutti pensano al virus e alla Cina: “La notizia è che stiamo vendendo ancora i nostri prodotti in Cina, io auspico che questo problema si possa eliminare velocemente anche perché il Salone del Mobile è sempre stato vicino alla Cina come dimostra il fatto che facciamo la nostra manifestazione anche a Shanghai, il prossimo novembre”. “Però mancheranno i visitatori cinesi, che l’anno scorso hanno rappresentato la componente maggiore, circa 30 mila presenze, spiega il presidente del Salone, Claudio Luti. “Ci saranno dei provvedimenti, abbiamo rafforzato il digitale e questo servirà per il futuro, non solamente per la Cina”. Una risorsa già provata per la moda. Ma in realtà, nell’allarme generale, a non creare allarmismo per il Mobile sono gli stessi numeri: i visitatori lo scorso anno sono stati 250 mila; al Salone sono presenti 184 paesi e la Cina non è tra questi. Inoltre, il fatturato del settore per l’export è di 42,5 miliardi di euro, e la Cina pesa per 440 milioni.