Secondo i dati della Camera di commercio locale nella zona ci sono 14.509 imprese, di queste più di 3.000 sono nella zona rossa. Il danno economico rischia di essere importante, ma è ancora rimediabile se l’allarme si limiterà nel tempo
C’era una volta il lodigiano, una zona tra le più floride d’Italia e d’Europa. Oggi questa zona non c’è più. O meglio, per esserci, c’è ancora, stesa nella pianura tra Milano e Piacenza. Solo che rischia di uscire profondamente segnata dalle due settimane di chiusura forzata. Il fermo totale (con la sola eccezione dei negozi di beni di prima necessità e delle aziende di zootecnia) vale solo per i dieci comuni della zona rossa, considerata focolaio e che va da Castiglione (a circa 10 chilometri da Lodi) a Codogno (poco prima di Piacenza). Ma anche i dintorni, benché siano zona gialla sono in grave affanno. “Nel lodigiano – ci dicono dalla locale Camera di commercio – si contano 14.509 imprese. Di queste più di 3.000 sono nella zona rossa, ossia completamente ferme”.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE