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Le case senza collaboratrici familiari

La vita fra incombenze casalinghe e smart working

Cicip. Con le collaboratrici familiari mandate a casa fino a fine emergenza (pagate, si intende e si spera) le signore chiuse in casa si destreggiano alla bell’e meglio fra incombenze casalinghe e smart working. Tastiera e aspirapolvere, ma anche macchina da cucire. In assenza di mascherine disponibili, le più creative se la sono cavata con simpatici foularoni che non proteggono naturalmente da niente, ma sono molto carini a vedersi. I più belli portano la firma della soprano Madelyn Renée, moglie dell'avvocato d’affari Alberto Saravalle, che ha messo a frutto la Singer vinta con i punti del supermercato.

 

Ciciap. Si rinnova in chiave editorial-mondano-digitale la solidarietà in cui i milanesi eccellono dai tempi della celeberrima “Società delle dame del biscottino” (battute vietate, ché le fece già il Porta contro le madame Arconati e Durini che guidavano la congrega). Obiettivo principale, non buttare a terra il morale di nessuno, perché le difese immunitarie si abbassano. Dunque, video lezioni di yoga free inviate per mail dall’Accademia Palermo, indirizzo del cuore delle giornaliste del Corriere della Sera. Benedizioni a pioggia su Paola Ginevra e sugli asana che “spingono l'energia al cuore”, ma anche sulla pr Margherita Sigillò che in due giorni ha messo a punto un programma per permettere alle aziende di tenersi in contatto con i dipendenti finiti a fare smart working dalla cucina: lezioni di cucina (con tutorial di chef stellato e condivisione virtuale del pranzo), giochi per i bambini, e naturalmente yoga con invio a casa di tappetino.

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