Eppur si muovono. Su Brebemi viaggiano gli australiani
Aleatica rileva le quote di Intesa e punta su una delle infrastrutture più recenti e green. Indizi
Mentre il sistema autostradale italiano va in pezzi, grazie al governo degli indecisi che non sa scegliere tra la revoca delle concessioni ad Aspi e una salvifica partecipazione (leggi F2i) in Atlantia, gli italiani sono costretti in coda sulla via della Liguria, causa cantieri infiniti. Ma in Lombardia le infrastrutture provano ugualmente a fare business e trovano investitori. Se sia un segnale per qualcosa più grande, si starà a vedere, è presto per capire. Ma per il momento un segnale interessante c’è. E’ il caso di Brebemi, controllata da Autostrade Lombarde spa, sotto l’ala protettiva di Intesa Sanpaolo, che ha sostenuto tutto il faticoso iter della nuova autostrada e che ora ha ceduto le redini a un gruppo australiano attivo sul versante delle infrastrutture: Aleatica, controllata da IFM Global Infrastructure Fund, gestita da IFM Investors. Per Francesco Bettoni, presidente di Autostrade Lombarde e Brebemi, la scelta fatta dal socio di maggioranza Intesa Sanpaolo “ha individuato in un grande gruppo mondiale presente anche nel settore infrastrutturale come Aleatica il suo perfetto successore per lo sviluppo, l’ulteriore crescita e il successo di A35 Brebemi”.
Si tratta di un “investitore e operatore strategico orientato al lungo periodo, con una significativa esperienza nello sviluppo e nella gestione di autostrade in tutto il mondo”. Ma che cosa ha spinto, in un momento come questo, un gruppo come IFM Investors a puntare su Brebemi? “Oggi Brebemi è una infrastruttura decisiva per l’economia del territorio al quale appartiene e non solo. E’ una infrastruttura che è riuscita a fare da calamita a investimenti davvero importanti. Sono arrivati una ventina di nuovi operatori economici della logistica, assicurando 4 mila posti di lavoro. Oggi Brebemi è una delle prime autostrade a economia circolare ed è leader nei progetti green, destinati a migliorare l’ecosostenibilità”. Una esperienza utile in un momento particolarmente difficile sull’asse Bergamo-Brescia, colpito duramente dalla pandemia e destinato ad affrontare, con l’autunno, una fase problematica per il lavoro e lo sviluppo. “C’è piena sintonia tra gli obiettivi di Brebemi e quelli di Aleatica – conclude il presidente di Brebemi – sia nella tutela ambientale che sul versante sicurezza ma rilanciando anche l’economia”. L’acquisizione da parte di Aleatica di tutte le partecipazioni detenute da Intesa Sanpaolo in Brebemi spa e nella controllante Autostrade Lombarde spa è destinata a confermare le strategie e la governance della società. Aleatica si è impegnata ad acquisire una partecipazione in Brebemi pari al 0,0542 per cento e una partecipazione del 55,78152 per cento nel capitale sociale della società controllante, Autostrade Lombarde. Aleatica ha deciso di subentrare in tutte le interessenze economiche detenute finora da Intesa Sanpaolo.
Nel settore autostradale, IFM controlla circa 1.350 km di strade in Australia, nord e sud America e in Europa. La sede centrale è a Madrid, ha uffici in altre otto città: Melbourne, Sydney, New York, Londra, Berlino, Tokyo, Hong Kong e Seul. Dunque Milano e la Lombardia si dimostrano mercati di grande interesse per gli investitori globali. Dopo la Cina oggi il suo portafoglio comprende 14 strade a pedaggio, 3 porti, 1 sistema di metropolitana leggera e 1 aeroporto. Aleatica è inoltre parte attiva nel progetto delle Nazioni Unite riguardante gli obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030. IFM Investors è un gestore globale di fondi istituzionali e uno dei maggiori investitori in infrastrutture con masse gestite in equity di infrastrutture pari a circa 38 miliardi di euro. Dunque Milano e la Lombardia si dimostrano mercati di grande interesse per gli investitori globali. Dopo la Cina oggi è l’Australia ad affacciarsi nella pianura padana per investire, dopo il gruppo Lendlease che opera sull’area ex Expo e a Santa Giulia, ora è il turno del segmento infrastrutture. Buon segno, a patto che le istituzioni (Comune e Regione), tengano nelle loro mani la regia degli interventi strategici.