Il Negroni uccide il mojito (su Style)

Marianna Rizzini

Un'indagine del mensile Style (e un'intervista dell'antimojitista Camillo Langone) condanna a morte il povero mojito e incorona il Negroni a mattatore di stagione. Esiste, ci chiediamo, un esercito sotterraneo di mojitisti incalliti?

    Uno apre il mensile Style e trova un'ampia indagine sull'aperitivo d'estate (luoghi, abbigliamento, riti). Solo che a un certo punto – in un box e nell'intervista al nostro scrittore-critico maccheronico Camillo Langone –  appare una sentenza di morte per il mojito: drink definito "intruglio caraibico" e addirittura bevanda "out" ("in" soltanto nella versione analcolica, orrore degli orrori). In compenso il Negroni e il Negroni sbagliato assurgono a mattatori di stagione. Perché mai?, secondo chi?, ci si chiede sgomenti. Che il mojito soltanto raramente (almeno a Roma o a Milano) sia all'altezza del suo nome, è vero. Ma scommettiamo sull'esistenza di un esercito sotterraneo di mojitisti incalliti.

    • Marianna Rizzini
    • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.