Alice a braccetto col Tempo
In un viaggio metropolitano con una comitiva di cosmo-cronometri
Orologi da polso, orologi da taschino – quest’ultimi, tutti con un certo cipiglio d’austero sussiego – e poi le sveglie (quelle digitali, quelle a carica manuale), e i datari, e i segnatempo, ma anche le clessidre e gli astrolabi hanno trovato posto ieri in metropolitana in una corsa speciale in direzione dell’Essere (con sosta alla stazione Colosseo). Alla guida del convoglio c’era A-li-ce, venuta dal suo paese tutto di Meraviglia e per un istante – scavando una parentesi nell’infinito – ha guidato tutta quella comitiva di cosmo-cronometri nei corridoi della stazione funzionante e però deserta, senza nessun pendolare. A-li-ce poi, dolce e perversa di ogni malia, d’improvviso ha fatto tutti matti gli orologi chiamando a sé, per condurlo a braccetto, il Tempo. Per sussurrargli tra i baci: “Il nostro sentiero non sarà mai interrotto”.
Il Foglio sportivo - in corpore sano