Ora è ufficiale: il cardinale Müller non è più prefetto per la Dottrina della fede
Il Papa ha nominato alla guida del Sant’Uffizio il gesuita spagnolo Ladaria Ferrer, attuale numero due. E' la prima volta che il prefetto uscente di questo dicastero non viene confermato nell'incarico
Roma. Ora è arrivata anche l’ufficialità, con il bollettino canonico delle ore 12. Il Papa ha deciso di non rinnovare al cardinale Gerhard Ludwig Müller l’incarico di prefetto della congregazione per la Dottrina della fede. Il quinquennio (la durata del mandato) sarebbe scaduta domani e solo venerdì Francesco ha comunicato al capo di quello che fu il Sant’Uffizio la volontà di cambiare. Al suo posto, il Papa ha nominato l’attuale numero due del dicastero, il gesuita spagnolo Luis Francisco Ladaria Ferrer. L’indicazione che si può trarre da questa scelta è che non si assisterà a una rottura traumatica né a una discontinuità in materia di “visioni” riguardanti la dottrina della fede. Anche Ladaria Ferrer, infatti, fu scelto da Benedetto XVI per il delicato incarico nella congregazione. Se da un lato quindi è fuori luogo parlare di “rivoluzione”, dall’altro la decisione papale si configura come un provvedimento ad personam, e cioè volto a cambiare il modus operandi della guida del dicastero. Sia riguardo all’applicazione dell’esortazione Amoris laetitia sulla famiglia sia in relazione al modo di trattare i casi d’abuso sessuale da parte di membri del Clero.
Nei mesi scorsi, Marie Collins si era dimessa dalla commissione per la tutela dei minori puntando l’indice proprio contro Müller, reo d’aver rallentato l’iter previsto per le risposte a quanti erano stati abusati e chiedevano genericamente giustizia e provvedimenti rapidi. Il cardinale aveva risposto a stretto giro, con interviste poco diplomatiche non particolarmente gradite a Santa Marta. Sul doppio Sinodo del 2014-2015, poi, Müller era stato tra i più fieri avversari delle aperture pastorali perorate da diversi padri, salvo poi votare nel proprio circolo minore la relazione lodata anche da Francesco (e risultata vincente) scritta dal cardinale Christoph Schonborn. A ogni modo, mai il prefetto della Dottrina della fede non s’era visto rinnovare il proprio mandato, a testimoniare che qualche problema tra il Papa e il prefetto c’era. E a confermarlo c’è anche la decisione di Müller di ritirarsi in Germania, rifiutando gli altri incarichi che pure gli erano stati proposti.
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