La cultura, l’arte, la comicità, Grillo, Salvini, la sinistra e il paese in cui “fanno ridere solo le battute sugli altri”
Roma. Non si è buttato in politica, Luca Bizzarri – comico, attore, ex Iena, già co-conduttore di Sanremo, co-conduttore di “Quelli che il calcio” e componente da tempo immemorabile del duo “Luca&Paolo”(Kessisoglu) – anche se la politica la commenta tutti i giorni da Twitter e da Facebook (ironicamente, e questo può essere un problema, tanto più che, come diceva anni fa a questo giornale, Bizzarri non è mai d’accordo del tutto con questo e mai in disaccordo del tutto con quello, e per giunta ha i “tempi tragici e lenti di uno che ha iniziato in teatro, reggendo l’alabarda a uno dei protagonisti dell’Amleto”). Né si è mai candidato a sindaco di Genova, Bizzarri, anche se in passato gliel’hanno chiesto e anche se da due anni, a Genova, è presidente della Fondazione Palazzo Ducale, dov’è arrivato mentre infuriava il cosiddetto “affaire Modigliani” (presunte opere false, con annesso dibattito di smentite e contro-smentite).
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