“Vivere è necessario, sopravvivere non è necessario”
Rileggere oggi la celeberrima lettera al Vettori di Niccolò Machiavelli
Magnifico Messere Niccolò Machiavelli, cerco sempre compagni di libertà e scarseggiando i viventi mi approssimo ai grandi autori del passato come faceste voi a San Casciano, confinato come lo sono io in questo periodo. Rileggo la celeberrima lettera al Vettori e, imitandovi, “entro nelle antique corti degli antiqui huomini”. Vado da Tacito per ricordarmi la dignità: “Preferisco una morte gloriosa a una turpe esistenza”. Vado da Shakespeare per ricordarmi la saggezza: “Un uomo non può morire che una volta sola; dobbiamo a Dio la morte”. Vado da Oriana Fallaci per ricordarmi la fierezza: “La libertà è un dovere, prima che un diritto è un dovere”. Infine retrocedo nei secoli e vado da Pompeo, lo trovo in un porto siciliano mentre esorta dei marinai timorosi. Non c’erano Inps e casse integrazioni ad affollare i divani eppure anche allora qualcuno dimenticava che nella vita il rischio zero non esiste. Ascolto il grande triumviro e sulla sua scia formulo un mio pensiero neo-stoico che mi piace molto e vi propongo: “Vivere è necessario, sopravvivere non è necessario”. Vostro Camillo Langone in Parma.
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