La prosecuzione dello streaming con altri mezzi
Tra i politici che cercano una "rivincita di Natale", Bersani è quello più convinto che il tempo sia stato galantuomo con lui. Peccato che sia tutto falso
Alcuni politici sono incastrati nell’intercapedine tra due film di Pupi Avati, “Regalo di Natale” e “La rivincita di Natale”. Nel primo, un uomo perde tutto in una partita a poker truccata, tradito dagli amici più cari; nel secondo, quasi vent’anni dopo, torna a radunarli nella villa di allora, per ricreare le condizioni della partita maledetta e dare una raddrizzata al destino. Per Renzi, la mano di poker fatale è il 4 dicembre 2016; per Salvini, la giocata d’azzardo del Papeete; per Bersani, la vittoria mutilata del 2013 e i pesci in faccia dello streaming. Con modi e stili diversissimi, ciascuno si è ingegnato per la rivincita di Natale. Il guaio è che uno di loro, Bersani, si è convinto che almeno con lui il tempo sia stato galantuomo. E molti, troppi, glielo fanno credere. L’ultimo è Marco Imarisio: quello streaming, ha scritto ieri sul Corriere, fu lungimirante. Quasi ogni martedì Floris lo interpella come una figura sacerdotale: ecco il Giovanni di Patmos della visione della mucca nel corridoio, il Buon pastore che si avventura nel bosco per recuperare le pecorelle smarrite, il veggente cieco che accosta l’orecchio a terra e sente da lontano lo scalpitare delle destre. Peccato che sia tutto falso. La più ubertosa delle vacche brune era proprio il M5s, ma nel 2013 il nostro Tiresia fu così cieco da scambiarla per una vacca rossa reggiana e la invitò in salotto; dove ora, sei anni dopo, Zingaretti la esorta a spaparanzarsi sul divano. Non è la rivincita sullo streaming. E’ la sua prosecuzione con altri mezzi.