Striscia la milizia
La vergognosa ronda di Fratelli d'Italia tra le case popolari di Bologna per mostrare in diretta Facebook che siamo invasi dagli stranieri. Una cartolina
Striscia la milizia. Il deputato Galeazzo Bignami – nome degno di Vamba – e il consigliere comunale Marco Lisei, Fratelli d’Italia, hanno fatto una ronda tra le case popolari di Bologna per mostrare in diretta Facebook che siamo invasi. I Fabio e Mingo del sovranismo hanno filmato i citofoni delle case abitate (con pieno diritto) da non italiani e ne hanno scandito i cognomi dal suono spiccatamente esotico. Denunciati, hanno recitato il copione delle vittime dell’odio altrui, com’è costume dei nostri gagliardi patrioti. La faccenda è così abominevole da costringermi a usurpare a Sofri la piccola posta e a saccheggiare un servizio postale ancora più antico, che si occupò di un episodio che a paragone è una bambinata. Quando, nel novembre del 1991, il deputato liberale Raffaele Costa appostò dei fotografi nei paraggi dei ministeri per immortalare le pause cappuccino dei travet romani ed esporli (con una barretta sul volto) alla pubblica derisione, Andrea Barbato, che pure lo ammirava, gli manifestò un deluso stupore, e nella sua Cartolina su RaiTre lo esortò con amara ironia a sguinzagliare i fotografi contro ben altri mascalzoni. Sappiamo com’è andata, poi: neanche fosse una cartolina-precetto, intere armate di piantoni giornalistici e politici avrebbero preso quel consiglio alla lettera. Fino al censimento degli innocenti. Le cartoline sono fuori moda, ma approfitto per inviarne una a Guido Crosetto, riconosciuto galantuomo e coordinatore nazionale di FdI, che spesso denuncia l’imbarbarimento ma altrettanto spesso sorvola sui barbari che ha in casa. Illustre omonimo, non è l’ora di far la voce grossa?