Tra politici e alieni
Cercare l'anima di un governo nel dizionario degli esseri umani fantastici e artificiali
Ho visto una foto di Matteo Renzi accanto al pupazzo di E.T. – stava visitando una mostra sulle creazioni di Carlo Rambaldi – e mi sono seduto a meditare sulla questione dell’anima. “Il governo trovi un’anima o rischiamo tutti”, ha detto Zingaretti, e io vorrei tanto dargli una mano. A Rambaldi bastò un dito illuminato, l’indice, per dare un’anima al piccolo extraterrestre, ma Rambaldi non è più reperibile. Così ho tirato giù dallo scaffale il vecchio “Dizionario degli esseri umani fantastici e artificiali” di Vincenzo Tagliasco, e ho cercato la categoria pertinente: “Esseri golemici: esseri formati da ‘materia intelligente’, o altro materiale o struttura, in grado di auto-organizzarsi e capaci di realizzare un obiettivo”. C’era di tutto, dal Golem ebraico a Terminator, dai giocattoli animati al cavaliere inesistente di Calvino, ma di un governo neppure l’ombra, mannaggia. Mentre lo riponevo un po’ frustrato, l’occhio è caduto su un classico del 1985, “La robotica” di Marvin Minsky. In copertina c’è una parodia della creazione di Adamo michelangiolesca, ma qui è l’indice dell’uomo che si allunga a toccare l’indice di un automa e ne fa scaturire sulla punta una scintilla luminosa, come quella di E.T. Eccola, è l’anima! Questo, in fondo, vorrebbe fare Zingaretti: stendere il dito – un dito lungo due secoli – della tradizione progressista e dare finalmente vita all’alleanza-robot, a Roma e nelle regioni. Non si è accorto, l’ingenuo, che il M5s un dito illuminato ce l’ha da sempre. Solo che non è l’indice, è il medio.