In difesa del professor Castrucci, parafulmine sovranista
Il paese è pieno di gente che dice quasi le stesse cose del docente dell'università di Siena. Lui, però, ha usato quella parolina in più (Hitler! Ebrei!) che consente a tutti gli altri di dargli addosso e gabellarsi per persone civili
Voglio qui difendere il professor Castrucci in base agli stessi princìpi che ispirarono Benjamin Franklin. Non l’uomo che tolse ai tiranni lo scettro, ma quello che strappò al cielo la folgore; insomma, non il difensore della libertà di parola, ma l’inventore del parafulmine. Gli eterni princìpi a cui mi appello sono infatti quelli della fisica. E’ semplice, seguitemi. Il paese – ne ha appena scritto Cundari su Linkiesta – è pieno di gente che dice quasi le stesse cose di Castrucci. Lui parla degli “usurai (nasoni)” che scatenano la guerra impedendo all’Italia e alla Germania di stamparsi la propria moneta; il partito della Meloni si limita a diffondere il manifesto con la scritta “Tenetevi i soldi degli usurai” e la foto di Soros, sperando che il nasone spunti da sé. Lui scrive che i Protocolli saranno anche falsi ma dicono il vero; il senatore grillino Lannutti smercia la stessa roba con l’alibi del “retweet are not endorsement”. Capite bene che tutto questo genera nell’atmosfera dei nostri sovranisti un pericoloso accumulo di elettricità. Per disperderla serve una punta metallica, ed è qui che torna utile il Castrucci. La punta è quella parolina in più – Hitler! Ebrei! – che assorbe il fulmine e consente a tutti gli altri di dargli addosso e gabellarsi per persone civili. Perché, ci mancherebbe altro, loro condannano nazismo e antisemitismo, no? Per questo difendo il professore, e non solo lo difendo: sull’esempio di Fantozzi, assunto nella megaditta con la qualifica di parafulmine, propongo di installare un Castrucci sulla casa di ogni sovranista.