I detersivi di via Solferino non servono a niente
Promettevano di ripulire leghisti e grillini, ma hanno prodotto solo pubblicità ingannevole
“Signora, le do due fustini di Solferino in cambio del suo detersivo. Anzi, voglio rovinarmi: le offro anche un ammorbidente e uno smacchiatore”. “Lei è molto gentile, ma preferirei di no: i vostri prodotti mi hanno già inguaiato due bucati”. “Ci racconti, la prego”. “Guardi, l’ultima disavventura è recentissima. Avevo finalmente un bel Giorgetti pulitissimo, anzi politissimo, affidabile ed europeista, smacchiato dalle patacche dei Borghi e dei Bagnai. Stavo per indossarlo, ma…”. “Ma?”. “Il giorno dopo arriva Salvini, invoca l’Italexit, e – strap! – il mio Giorgetti è di nuovo uno straccio. Mi dica, sbaglio candeggio?”. “Ma signora, un piccolo incidente può capitare. Poi sta parlando di uno sporco particolarmente ostinato. Ci dia fiducia, siamo pur sempre il primo detersivo italiano”. “Ma io la fiducia ve l’ho data. Tre inverni fa, in vista del cambio di stagione di marzo, ho provato per mesi il Solferino e soprattutto il vostro ammorbidente, il Massimofranco®. Ebbene, mi ero quasi convinta a indossare un Di Maio, ne era venuto fuori un capo elegante – più istituzionale di Letta, più rassicurante di Casini, più europeista di Altiero Spinelli. Ebbene, quello che fa? Il giorno dopo ritira fuori il referendum sull’euro, ed è subito un cencio impresentabile. Tanto da costringere l’ammorbidente in persona a scrivere che ‘aveva sgualcito buona parte della sua fresca credibilità’”. “Signora, lei è incontentabile: non esiste detersivo al mondo che possa ripulire leghisti e grillini!”. “Lo so benissimo. Ma allora, perché continuate a fare pubblicità ingannevole?”.