Il principe Salvini sul pisello
La vicenda Open Arms spiegata con la favola della principessa e dei venti materassi
Sotto sotto c’è sempre un pisello. Ben prima di Freud, lo sapevamo da Andersen e dalla favola della principessa e dei venti materassi. Oggi però voglio parlarvi di un’altra favola che mi fa perdere il sonno, quella della nave Open Arms e dell’autorizzazione a procedere contro Salvini. Ebbene: dov’è il pisello? Ho messo via uno dopo l’altro i materassi impilati. Anzitutto i molti materassi giuridici – convenzioni internazionali, Costituzione, decreti sicurezza, ecc. – tra i quali il profano fatalmente sprofonda. Poi è toccato ai materassi politici: ho pensato che dalle soluzioni giudiziarie non viene mai nulla di buono, che il dibattito al Senato (con l’eccezione di Emma Bonino) è stato un festival dell’ipocrisia da tutte le parti, ma niente, ho capito che non era lì il cuore della mia insonnia. Restava un ultimo materasso, quello più accomodante della ragionevolezza e del buon senso. In fondo, che avrà fatto mai Salvini? La sua colpa, ha scritto ieri Carlo Nordio, “consisterebbe nell’aver tenuto a bordo di una nave per alcuni giorni qualche decina di migranti”. L’argomento non è nuovo. Lo aveva avanzato quasi con le stesse parole Giovanni Orsina per la Diciotti: il Viminale potrà ben fermare “per qualche giorno” un gruppo di migranti mentre conduce una trattativa con l’Europa! Alcuni giorni, qualche giorno: come nelle favole, il diavolo si acquatta nei dettagli. Quanti giorni? Dieci, quindici? E se la trattativa si protrae per mesi? Eccolo, il rovello che mi toglie il sonno. A questa domanda, regolarmente divagano. E il materasso del buon senso si rivela poggiare su un argomento del pisello.