Il M5s è come Miracle Mike, il galletto che sopravvisse senza testa
Da ogni punto di vista – politico, morale, ideologico, elettorale – il movimento è un morto che cammina. Il 20 settembre mandiamogli un chicco di traverso
Lo chiamarono Miracle Mike. Il 10 settembre del 1945 Lloyd Olsen, un agricoltore di Fruita (Colorado), aspettava la suocera per cena. La moglie lo mandò in cortile a prendere un pollo. Lui scelse un bel galletto pasciuto di nome Mike e gli tagliò la testa con un’accetta. Ma non doveva essere proprio un Mastro Titta, perché il pennuto non morì. Anzi, continuò a zampettare come un ubriaco anche senza la testa, che nel frattempo era stata ottimamente delibata dal gatto di casa. Non sappiamo cosa finì nel piatto della suocera, ma di certo non fu Mike: il bonario Lloyd decise di tenerlo in vita, di nutrirlo come poteva (con un contagocce) e di portarlo in tournée per gli Stati Uniti. Il gallo, che all’epoca della maldestra decapitazione non aveva neppure sei mesi, continuò a vivere senza la testa sul collo per un altro anno e mezzo. Faceva la sua vita da pollo, ma senza più un centro di comando cerebrale. S’ingrassò pure di tre chili. Morì il 17 marzo del 1947 perché un chicco di grano gli andò di traverso. E ora, miei discepoli burloni, vi svelo il senso della parabola. Miracle Mike è il M5s. Da ogni punto di vista – politico, morale, ideologico, elettorale – è un morto che cammina. Salvini gli aveva dato un colpo d’accetta quasi mortale. La testa (si fa per dire) di Casaleggio è nelle mire fameliche di molti gatti. Ma Zingaretti ha deciso di tenerlo in vita, di pascerlo, senza alcuna intenzione di darlo in pasto alla suocera (l’elettorato). E così abbiamo questo corpaccione acefalo che è lasciato libero di raspare, graffiare e scacazzare sulle istituzioni. Il 20 settembre mandiamogli un chicco di traverso.