(foto Ansa)

Il Bi e il Ba

L'ingranaggio del potere, spiegato senza allegorie

Guido Vitiello

Se siete affascinati dalla scienza e dalla filosofia politica leggete il bel libro di Lorenzo Castellani

So poco, ahimè, di scienza e filosofia politica, e quando dalla polvere soffocante delle cronache mi vien voglia di ascendere ai cieli puri della teoria, il meglio che so fare è inventarmi delle storielle allegoriche un po’ ingenue di cui uno studioso non potrebbe che ridere. Una di queste è una variazione, o profanazione, del mito platonico del carro e dell’auriga, raccontato nel “Fedro”. Il carro delle nostre società è trainato da una pariglia di cavalli alati, uno bianco e uno nero. Il cavallo nero è il principio democratico, il destriero della volontà popolare, che lasciato a briglia sciolta ci porterebbe a sprofondare nella palude della democratura, ovvero della democrazia illiberale e autoritaria. Perché questo non avvenga, il cavallo bianco del principio tecnocratico trascina il carro nell’altra direzione, ma se ha la meglio nella corsa la nostra destinazione non è molto più felice: è la gabbia della tecnocratura, foss’anche liberale. A impedire l’uno e l’altro scantonamento dovrebbe essere l’auriga, ossia la politica, ma mai come oggi ha avuto i polsi deboli e la vista annebbiata.

 

Per giunta, entrambi i cavalli fanno del loro meglio, tra impennate e strattoni, per sbalzarlo dal carro. Fine dell’allegoria fatta in casa. Se per avventura vi avesse incuriosito, lasciate perdere il mio Platone riletto attraverso Mandrake e Pomata, diciamo pure il mio Fedro da cavallo, e leggete il bel libro di un giovane studioso che di scienza e filosofia politica, a differenza di me, sa molto: “L’ingranaggio del potere” di Lorenzo Castellani, appena pubblicato dal sempre sia lodato editore Liberilibri.