Il Bi e il Ba
Il governo non è pazzo, ma ci manderà al manicomio
Tutte le contraddizioni di Palazzo Chigi, mentre gli italiani si avvicinano confusi e fin troppo assembrati al Natale più difficile di tutti
Lo hanno scritto un po’ tutti, in questi giorni: danno il cashback e poi si indignano contro la ressa dello shopping natalizio, danno il bonus vacanze e poi bacchettano chi va in vacanza. Molti hanno anche azzardato una diagnosi clinica: il governo è schizofrenico.
Io la vedo un po’ diversamente. A capo c’è un governo che procede a tentoni, ossia a ballons d’essai, more casaliniano: annuncia un provvedimento, lo fa percolare alla stampa, al dunque ne prende un altro, lo cambia in corsa, lo comunica in cinque modi diversi, insomma punta sul rosso, sul nero e sullo zero, rien ne va plus, e mal che vada resta avvolto nelle tenebre divine di un’arbitrarietà irresponsabile.
E’ l’autoritarismo acefalo che ispira i Cinque stelle fin dalla loro fondazione. All’altro capo ci sono dei cittadini storicamente abituati a vedere nel governo un grande maestro delle elementari che permette, vieta e raccomanda paternalisticamente, e che pertanto sono inclini a leggere i suoi comandi – vuoi per applicarli, vuoi per aggirarli – con un letteralismo un po’ ottuso, senza il famoso grano salis. Dall’interazione tra dei regnanti aleatori e dei sudditi fin troppo pedanti si genera la tipica situazione comunicativa del double bind, ossia dell’ingiunzione paradossale: obbediscimi, non obbedirmi.
Lo psicologo Gregory Bateson, coniatore del concetto, aveva osservato che la continua esposizione a comandi contraddittori si riscontra spesso in contesti schizofrenogeni. In conclusione: non penso che il governo sia pazzo di per sé, ma penso che rischi di mandarci al manicomio.