il bi e il ba

È suicida votarsi alla clonazione perfetta del populismo altrui

Guido Vitiello

In un contesto ormai integralmente populista, l’elettorato è segmentato in fasce di consumatori che scelgono, secondo i gusti, chi il populismo softcore, chi quello hardcore, senza dover necessariamente passare dall’uno all’altro

È da illusi rincorrere il populismo sul suo stesso terreno, perché tra l’originale e la copia sbiadita la gente sceglierà sempre l’originale. Quante volte abbiamo dovuto ascoltare questa ferale sciocchezza? Come tutti i luoghi comuni da stupidario flaubertiano, la frase sembra ragionevole se la ascolti distrattamente, specie perché di solito è ammannita in tono bonariamente professorale, ma se ti fermi a pensarci vedi subito che è una patacca. Se ci fosse mercato solo per le versioni estreme di tutte le cose, non esisterebbero lo smooth jazz, l’acqua leggermente frizzante, la consulenza filosofica, il soft-porn e mille altre diluizioni più o meno omeopatiche.

 

La verità è che, in un contesto ormai integralmente populista, l’elettorato è segmentato in fasce di consumatori che scelgono, secondo i gusti, chi il populismo softcore, chi quello hardcore, senza dover necessariamente passare dall’uno all’altro.

 

Insomma, quella frase fatta equivale grossomodo alla rampogna per cui se fai un tiro di spinello prima o poi finisci con un ago nel braccio.

  

Io la sostituirei con un’altra regola: è suicida votarsi alla clonazione perfetta del populismo altrui, offrendo di fatto un doppione biologico della stessa creatura. Perché d’accordo, potrai chiamarti ancora PD, ma diventa difficile capire se sta per Partito Democratico o per Pecora Dolly.

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