Il Bi e il Ba

L'azzardo del Pd su Conte

Guido Vitiello

Spavalderia o inguaribile ottimismo: la leadership dem ha scommesso tutto sull'ex premer considerandolo la migliore delle ipotesi, dunque (a torto) l'unica possibile. E adesso? Altro giro, altra corsa

Settimane a dirci (sbagliando) che la crisi di governo era un gioco d’azzardo, senza accorgerci che il vero gioco d’azzardo era il governo stesso. Ora, a carte scoperte – o se preferite a castello di carte crollato –, ne abbiamo la prova provata. Tutto lo scopone scientifico di Zingaretti e Bettini era fondato su quella che Roger Scruton (“Del buon uso del pessimismo”) chiamava best case fallacy, la fallacia della migliore delle ipotesi. Una fallacia tipica, notava Scruton, della mentalità del giocatore d’azzardo: “Davanti alla necessità di operare delle scelte in condizioni d’incertezza, immagina il miglior risultato possibile e presume che non serva considerarne altri”. E va bene che i nostri due strateghi bonaccioni non hanno proprio un’aria dostoevskiana, ma è chiaro che il loro è stato un gioco d’azzardo dei più spericolati: hanno puntato tutti i beni della ditta su un solo numero, dando per scontato che la roulette del mondo – gli alleati, l’elettorato, la pandemia – rimanesse immobile da qui alle elezioni. “Lo scenario peggiore, nel quale loro, e le loro famiglie, si ritrovano in rovina, qualora mai si affacci alla loro mente, lo considerano una fatalità di cui loro non hanno colpa, un brutto colpo del destino che sarà certamente compensato da un successo futuro”. E ora forza, puntiamo di nuovo tutto su Conte, che al prossimo giro esce di sicuro!

 

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