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il bi e il ba

Le Olimpiadi gender, e siamo come Charlot rinchiuso in un night club di ubriachi

Guido Vitiello

Agli antiwoke e ai woke (o anti-antiwoke) non è sembrato vero di potersi accapigliare sul sesso effettivo di Imane Khelif, che oggi salirà sul ring contro Angela Carini

Chi ha visto e amato “Luci della città”, il capolavoro di Chaplin, ricorderà la scena in cui il vagabondo si ritrova in un night club in compagnia del ricco gentiluomo, che gli è amico solo quando è ubriaco e appena gli passa la sbornia neppure lo riconosce. Ricorderà anche lo spettacolino di quel locale notturno, una coreografia tempestosa in cui un bruto finge di malmenare una donna – salvo che Charlot, lui pure sbronzo, non capisce che è un ballo e si precipita in pista a fermare l’aggressore. Non so se la scena sia tornata in mente a Paola Cortellesi mentre ideava il pestaggio-balletto di “C’è ancora domani”; so in compenso che è tornata in mente a me lunedì, ricevendo la nuova puntata della newsletter della femminista americana Kara Dansky: “Male Violence Against Women is Now an Olympic Sport”. Dansky si riferiva ai pugili transgender ammessi a combattere nella boxe femminile. Nei giorni successivi la faccenda si è ingarbugliata, e mentre scrivo è in corso un duello di smentite e controsmentite sul sesso effettivo di Imane Khelif (donna affetta da iperandrogenismo, a quel che leggo), che salirà oggi sul ring contro Angela Carini. Ai professionisti dell’antiwoke non pareva vero di poter fare titoli come quello della Verità – “Nelle Olimpiadi gender un algerino prenderà a pugni una donna italiana” – che prende con una fava (è proprio il caso di dirlo) tutti i piccioni che assillano il giornale; e ai professionisti del woke (o dell’anti-antiwoke) non pareva vero di poter liquidare un tema grande quanto una casa – la difesa degli sport e degli spazi femminili – con l’unico mezzo che consente loro di far finta che il tema non esista: il debunking. Per parte mia continuo a pensare a Chaplin, se non altro perché ho avuto conferma che siamo tutti rinchiusi senza saperlo in un night club di ubriachi.

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