il bi e il ba
Perché sarà faticosissimo informarsi sull'America nei prossimi quattro anni
L’informazione di destra cercherà di “normalizzare” cose abnormi e l’opinione progressista cercherà di “abnormalizzare” cose ragionevolissime. Così ogni volta bisognerà risalire alla fonte
Dell’America dei prossimi quattro anni non so nulla e non sono in grado di prevedere nulla. Di una cosa sola sono certo, e cioè che sarà faticosissimo informarsi. So già che qualunque pensiero, parola, opera e omissione di Donald Trump e della sua cerchia sarà qualificata pigramente da una parte della stampa americana come “estrema destra” o “destra radicale” o “fascismo”. E so che qualunque iniziativa sul fronte opposto sarà definita stupidamente dagli organi di informazione vicini a Trump come “estrema sinistra” o “sinistra radicale” o “comunismo”. So anche che, in una proporzione variabile, queste accuse reciproche saranno false o esagerate, che l’informazione di destra cercherà di “normalizzare” cose abnormi (ci ha già provato con l’assedio di Capitol Hill) e che l’opinione progressista cercherà di “abnormalizzare” cose ragionevolissime (come le posizioni dei conservatori sulla cosiddetta gender affirming care). Di volta in volta dovrò risalire alla fonte, per constatare dal video se le trascrizioni delle parole controverse in un comizio sono corrette, per verificare se una legge o un ordine esecutivo dice effettivamente ciò che gli si imputa, per capire se una manifestazione di piazza è stata per lo più pacifica, se è stata un’orgia di sangue e devastazione, se è stata una via di mezzo tra le due cose. È un lavoro, e questo lavoro ha anche un nome: giornalismo. In questo senso limitato ha ragione Elon Musk: “You are the media now”. Il problema è che tutti (tranne i giornalisti) avremmo in teoria un altro lavoro a riempirci le giornate.