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il bi e il ba

Il caso Caffo è la tempesta nel bicchier d'acqua di una scena letteraria endogamica

Guido Vitiello

Una scena che sembra considerare una diversione, se non proprio una seccatura, quello che sarebbe in teoria il suo compito principale: scrivere romanzi e saggi degni del nome. Un surreale gioco di posizionamenti

Qualcuno deve pur dirvelo. L’ultimo a entrare in scena – con ottima scelta dei tempi teatrali, gli va riconosciuto – è stato il fumettista Zerocalcare, che ha affidato a un messaggio verbosissimo e contorto le sue paturnie di tardoadolescente sfiorito per dire che no, lui a Più Libri Più Liberi non ci va, o meglio andrà solo al firmacopie, perché anche se il filosofo rinviato a giudizio per maltrattamenti ha ritirato la sua partecipazione alla fiera, anche se la direttrice Chiara Valerio (che nel caso specifico non aveva nulla da rimproverarsi) alla fine ha ceduto e si è messa il berretto d’asino come in una sessione di lotta maoista, questo non basta. Al suo annuncio è seguito un surreale gioco di posizionamenti, di ritirate strategiche, di mutismi tattici, di mi si nota più se vengo ma resto in disparte o se non vengo per niente, di mediazioni diplomatiche al vertice tra le potenze in lotta, di microvendette trasversali, di esibizionismi da arrampicatori morali, di equilibrismi ostentati da parte di quelli (e sono legione) che giocano un loro personale RisiKo nell’aiuola delle lettere, a caccia di premi e prebende. La tempesta, è appena il caso di dirlo, avviene nel bicchier d’acqua di una scena letteraria che sembra considerare una diversione, se non proprio una seccatura, quello che sarebbe in teoria il suo compito principale: scrivere romanzi e saggi degni del nome. Ormai è invalso l’uso di chiamarlo amichettismo, ma io preferisco parlare di endogamia. Proprio qualche giorno fa il comico Bill Maher diceva che ormai i democratici sono come una famiglia reale che a furia di incesti ha finito per mettere al mondo rampolli che non ci stanno tanto con la testa. Lo stesso vale per il nostro ceto medio riflessivo, impegnato in queste ore in un allucinante psicodramma basato letteralmente sul nulla. Qualcuno deve pur dirvelo: siete grotteschi.

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