il bi e il ba
Tutti i déjà-vu che evoca la linea di profumi di Trump
Il presidente eletto l’ha battezzata “Fight! Fight! Fight!”, come il suo grido di battaglia dopo l’attentato. Il vecchio spot di Égoïste di Chanel e una vignetta con Achille Occhetto
Oggi è giorno di déjà-vu. Ho appreso che Donald Trump ha lanciato una sua linea di profumi, e che l’ha battezzata “Fight! Fight! Fight!”, come il suo grido di battaglia dopo l’attentato di Butler. Dice Francesco Cundari che il nome gli ricorda tanto il vecchio spot di Égoïste di Chanel, popolarissimo nei primi anni Novanta. Lo ricordo bene anch’io, ma sono andato comunque a rivederlo, per via di un altro déjà-vu di cui dirò in coda. In un bianco e nero kitsch e patinato che avrebbe fatto scuola per tanto cattivo cinema – ma che in una pubblicità funzionava a meraviglia – delle donne bellissime si affacciavano dai balconcini dell’hotel Negresco di Nizza gridando sulle note di Prokofiev improperi melodrammatici contro un uomo misterioso che, si intuiva, le aveva sedotte e abbandonate tutte, e che non compariva mai in scena se non con un gesto che era uno statement virile: la sua mano posava sul davanzale un flacone di Égoïste, e poi si rintanava dietro le persiane. Le sedotte, in coro, gli rilanciavano l’accusa: “Égoïste! Égoïste! Égoïste!”. Siccome un déjà-vu tira l’altro, mi è tornata in mente una vignetta di Massimo Bucchi che risale al 1994, e che per chissà quale friccico profetico ho ritagliato e conservato. C’era Achille Occhetto, coperto solo da un asciugamano (che per fortuna non era color melanzana come il suo famigerato completo), che si scagliava contro un’ombra gigante, l’ombra di Berlusconi, al grido di “Égoïste”. Non potevo saperlo, ma in quell’immagine c’era in nuce il fallimento trentennale dell’antiberlusconismo risentito e recriminatorio. Speriamo che l’opposizione a Trump sappia inventarsi di meglio.