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Il Bi e il Ba

Quelle ragioni arcaiche e inconfessabili dietro l'odio per gli ebrei

Guido Vitiello

La guerra a Gaza ha permesso all'accanimento verso l'ebraismo di scatenarsi in tutta la sua mostruosità. Ma ricostruirne le motivazioni è un rompicapo fin troppo ingarbugliato

Sul Corriere della Sera del 31 dicembre Ernesto Galli Della Loggia ha provato a ragionare sul “sentimento d’insopportabilità” che moltissimi nutrono nei confronti degli ebrei e dell’ebraismo, un sentimento che è stato a lungo “relegato nelle pieghe dell’inconscio” e a cui la guerra di Gaza ha offerto l’occasione di scatenarsi. Chiunque non abbia l’animo del persecutore se n’è accorto, negli ultimi mesi: le ragioni politiche e militari coprono solo una piccola parte di questo accanimento, il resto è un’eccedenza mostruosa che proviene da regioni molto più arcaiche e inconfessabili. Già, ma da dove? Galli Della Loggia ha ipotizzato alcune risposte possibili.

Decine di altre il lettore potrà trovarle in due antologie utilissime, La psicoanalisi e l’antisemitismo (a cura di Mauro Bertani e Michele Ranchetti, Einaudi editore) e Psychanalyse de l’antisémitisme contemporain (a cura di Shmuel Trigano, edizioni In Press). Se li si affianca, i due volumi coprono tutto l’arco che va da Freud ai contemporanei, una ventina d’autori in tutto. Non si può dire che questo concilio di dotti sciolga il rompicapo, che è davvero troppo ingarbugliato per arrendersi ai soli strumenti della psicoanalisi, ma dalla lettura si ricavano molti tasselli utili. Ne enumero alcuni, alla rinfusa.

L’odio per l’ebreo è il risentimento per il fratello che si proclama prediletto, o eletto; è l’impulso a sbarazzarsi del Padre (che l’antisemita vuole morto, salvo poi profanare la sua tomba); è il fastidio per l’intralcio della Legge e del limite, perché il monoteismo ha tolto all’uomo l’illusione di poter essere Dio; è il terrore della Storia, dell’inesorabilità del tempo, che uccide i sogni di onnipotenza narcisistica; è la frustrazione originata dal divieto dei sacrifici, che ha caricato di colpa lo spargimento rituale del sangue: come diceva Hitler, “la coscienza è un’invenzione ebraica”.
 

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