Il bi e il ba
Il saluto di Elon Musk non è nazista ma pone un dilemma: ci è o ci fa?
Il gesto dell'imprenditore è l'ennesima prova che viviamo in tempi in cui è impossibile scansare gli equivoci: un nuovo mondo politico in cui non è mai chiaro se c'è da ridere o tremare
A scanso di equivoci: non credo che Elon Musk abbia fatto il saluto nazista, e non credo che sia una buona idea (con tutte le cose brutte ma vere che si possono dire di Musk) inaugurare il nuovo corso americano con una montatura. Il saluto nazista è proprio un’altra cosa, non parte con la mano sul cuore, implica tutta un’altra postura (per i curiosi, segnalo il prezioso libriccino del sociologo tedesco Tilman Allert sul tema, Der deutsche Gruss, edito da Eichborn nel 2005). A scanso di equivoci, dicevo; ma viviamo in tempi in cui gli equivoci è impossibile scansarli, e il primo equivoco è semplice: Musk metteva in conto di essere equivocato? Insomma, ci fa, ci è, fa finta di esserci fino al punto di esserci davvero? Stava citando, ammiccando, parodiando, giocando sul filo dell’ambiguità? Quante virgolette dobbiamo mettere, ai lati di quel saluto? Se ne parla, per lo più a vanvera, da ieri.
Mi ricorda la vecchia (ma più fondata) polemica sul gesto della “quenelle” – un braccio teso verso il basso, l’altra mano all’altezza della spalla – del comico antisemita Dieudonné: era un “saluto romano invertito” o un “ce l’ho grosso e te lo metto in quel posto”? Dicono alcuni difensori di Musk: è autistico, poverino, fa a volte movimenti scoordinati. Beh, questa è magnifica. C’è una puntata della serie comica “Curb your enthusiasm” in cui Larry David ha a che fare con un marmocchio odioso; la madre assicura che il bambino si comporta così perché è “sullo spettro”, ma Larry non sa sciogliere il dilemma: Asperger o “semplicemente uno stronzetto”? Ebbene: avremo per anni, su scala infinitamente più grande, lo stesso dilemma. E se vi stupite di una politica che ci presenta ogni giorno cose serie in forma comica o cose comiche in forma seria, lasciandoci incerti se ridere o tremare, che posso dirvi: benvenuti nel mondo nuovo.