Philipp Jenninger (foto Getty Images)

Il Bi e il Ba

Un tempo c'erano solo i cortocircuiti della comunicazione

Guido Vitiello

Dall'equivoco colossale nato dalla decontestualizzazione e dalla cattiva interpretazione di un paio di frasi Philipp Jenninger, presidente del Bundestag nel 1988 ai problemi di oggi

Dal mio trattato immaginario Sul perché oggi sia pressoché inutile parlare, e tristemente impossibile essere intesi, capitolo primo. E’ il 10 novembre 1988, cinquantenario della Notte dei cristalli. Davanti al parlamento della Germania federale riunito in seduta solenne, presente una delegazione dell’Unione delle comunità ebraiche, prende la parola il cristiano-democratico Philipp Jenninger, presidente del Bundestag. Il suo discorso è bellissimo e profondo. Jenninger dice, tra le altre cose, che la sciagura degli ebrei furono, più ancora che i misfatti di Hitler, i suoi successi, e l’entusiasmo che si diffuse tra i tedeschi di allora, che lo consideravano “il più grande statista della nostra storia”. Avrete notato le virgolette. Il problema è che, quando parli, le virgolette non si sentono, bisogna inferirle; ed è una forma di carità interpretativa che l’ascoltatore frettoloso o malevolo non ha intenzione di usarti. E così, mentre il discorso non è ancora finito, le agenzie di stampa rilanciano le frasi incriminate – il presidente del Bundestag dice che il nazismo era entusiasmante e ricco di successi! – e invitano i politici a commentarle. I Verdi chiedono la testa di Jenninger, il cancelliere Kohl lo convince a dimettersi. Un equivoco colossale nato dalla decontestualizzazione e dalla cattiva interpretazione di un paio di frasi.

   

Direte voi: beh, che c’è di così interessante? Sono cose che succedono tutti i giorni! Ed è esattamente questo il punto: succedono tutti i giorni. Nel 1988 erano abbastanza rare e scandalose che l’anno dopo uscirono due libri interi (M. Pirani, Il fascino del nazismo, il Mulino; A. Laschet, ‎H. Malangré, Philipp Jenninger: Rede und Reaktion, Einhard) per studiare questo cortocircuito della comunicazione. Oggi, i cortocircuiti sono la comunicazione. 

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