
LaPresse
Il Bi e il Ba
Firmate la proposta di legge Zuncheddu
Beniamino Zuncheddu si è fatto trentadue anni in prigione da innocente ed è stato scarcerato "con una busta di vestiti e nessun sostegno". Il Partito radicale propone un assegno che consenta agli ex detenuti innocenti di sopravvivere nel periodo, spesso molto lungo, tra l'assoluzione e il risarcimento. Una toppa per ottenere una giustizia un po' meno impresentabile
Oggi si fa volantinaggio, matto e disperatissimo volantinaggio. Ho appena firmato la proposta di legge di iniziativa popolare promossa dal Partito radicale per garantire una provvisionale economica a chi alla fine di un processo è stato assolto, e vi invito a fare altrettanto (troverete le indicazioni necessarie su partitoradicale.it, ma solo perché non ho modo di infilarvele sotto il tergicristallo).
La campagna porta sulla bandiera il volto di Beniamino Zuncheddu, il pastore sardo che si è fatto trentadue anni in prigione da innocente ed è stato scarcerato “con una busta di vestiti e nessun sostegno”, come ricorda Irene Testa, tesoriera del Partito radicale e Garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Sardegna. Tra la sentenza di assoluzione e il risarcimento del danno possono passare molti anni, a volte anche dieci. Zuncheddu, che si definisce “pensionato senza pensione”, ha fatto in realtà una carriera molto usurante, quella del detenuto senza colpa: assunto nelle patrie galere a tempo indeterminato (altro nome dell’ergastolo) quando aveva solo ventisette anni, ne è stato licenziato alla soglia dei sessanta senza neppure un biglietto di scuse, e quando vedrà qualche soldo dallo stato potrebbe andare per la settantina. Ebbene, la proposta di legge del Partito radicale prevede un assegno che consenta agli ex detenuti innocenti come Zuncheddu di sopravvivere nel periodo tra l’assoluzione e il risarcimento, tutto qui.
Un’iniziativa per la giustizia giusta? Non scherziamo. Chiamiamola, piuttosto, una rabberciatura, una toppa alla bell’e meglio per ottenere una giustizia un po’ meno impresentabile. Lo so, messa così suona male e non scalda i cuori. Ma di queste toppe è fatta, da trent’anni se non più, la lotta contro lo sfascio giudiziario e penitenziario italiano. Firmate anche voi.