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Il Bi e il Ba
Crolla il castello edificato intorno al fenomeno transgender
Tra i commenti di attivisti, influencer culturali, transfemministe, si leggono tesi su presunti disegni orditi dal Vaticano e dal Cremlino, sul binarismo eterocispatriarcale ferito a morte, sul nuovo fascismo globale. Ma non sarebbe più logico impostare una politica progressista su basi un po' più solide?
Con la sentenza della Corte suprema britannica della settimana scorsa sulla definizione legale di donna – che segue la Cass Review sulle cosiddette terapie di affermazione di genere, i due ordini esecutivi di Donald Trump su questi temi, la revisione di alcuni regolamenti sportivi, la riabilitazione di Kathleen Stock e di altre femministe ostracizzate, per tacere di ulteriori picconate più o meno energiche – continua a venir giù pezzo dopo pezzo il castello edificato in questi anni intorno al fenomeno transgender. Tra i delusi – attivisti, influencer culturali, transfemministe – vedo circolare commenti di questo tenore: è il coronamento di un disegno trentennale ordito dal Vaticano e dal Cremlino; è un sussulto disperato del binarismo eterocispatriarcale ferito a morte dalla nozione rivoluzionaria di genere (fermo restando che l’ideologia gender non esiste); è una riscossa del più volgare essenzialismo biologico, che assegna alle donne un’identità fissa e le incatena al destino naturale della maternità; è uno dei tanti volti del nuovo fascismo globale, tendenzialmente genocida, che pretende di cancellare per legge le soggettività non conformi; è la prova finale che le terf – le femministe restìe a far posto sotto la “nozione ombrello” di donna ai maschi che si percepiscono femmine – sono ancelle del patriarcato; eccetera.
Tutto molto elaborato, non c’è che dire. Io però in questi casi consiglio di togliere dalla fodera il vecchio rasoio di Ockham, arrugginito ma sempre utile: sarà che, semplicemente, in questi anni gli attivisti hanno spacciato idee troppo illogiche, contraddittorie, incoerenti, pseudoreligiose, fantascientifiche e antiscientifiche per sopravvivere al crash test con la più elementare ragionevolezza? Non sarebbe il caso di fare retromarcia, uscire da questo vicolo cieco e impostare una politica progressista su basi un po’ più solide? E’ l’unica domanda che non si fanno, ed è un peccato.
