L'errore fortunato di Allegri
Piazzando Cuadrado in difesa su Perisic il tecnico della Juventus ha scelto l’improbabile e solo per fortuna si è salvato
Giovanni, il calciatore
Si è sempre mosso con la foga di un bambino la cui vitalità a tratti inteneriva, correndo sovente a vuoto come una scia di vento. Il Cholito Simeone, fino a domenica, era solo il figlio sveglio di un padre. E come tale, pezzo di Lego nella struttura, pareva incastrato nella stessa vita del genitore. Contro il Napoli però il bambino è cresciuto all’improvviso tanto da diventare alto come il gigante Kalidou. Che cosa sia diventato è presto per dirlo. Forte, fortissimo? Non si sa. Ma di sicuro, da grande, può fare con profitto il calciatore.
L’errore fortunato
Per ogni allenatore c’è sempre un errore in agguato. Allegri, piazzando Cuadrado in difesa su Perisic, ha scelto l’improbabile e solo per fortuna si è salvato. Spalletti, quando ha tolto Icardi per Santon, lo ha fatto per amore del risultato, ma ne è venuto fuori un bacio avvelenato che ha ucciso la partita. Allegri non ha dovuto spiegare, Spalletti, onorevole, ha chiesto scusa. Questo è il calcio, questo il loro mestiere. Un campo pieno di insidie dove un fiore spuntato all’improvviso può cambiare traiettoria a un pallone.
Calatemi James
James Pallotta dovrebbe calare tra noi umani più spesso. Perché non ha paura di guardare in faccia la realtà violenta che ci circonda. E di chiamarla con le parole che merita, di apostrofarla con la forza necessaria. Dopo i fatti di Liverpool, tutti a pensare alle sanzioni di ritorno, miseri pensieri rispetto a una vita compromessa. Lui no, ha sfidato le ombre dell’aggressività, perché tali sono, visto che reagiscono in massa senza distinguersi, con il coraggio degli uomini veri. Ci ha dato una lezione, l’americano.
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