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Credo nelle donne che non hanno figli e ne sono liete

La terza via oltre alle due tipologie che ti immagini. Lo scambio di lettere tra Guia Soncini e Annalena Benini 

Cara Annalena, le donne della nostra età si dividono in due tipologie.

Tu appartieni alla prima: quelle coi figli. Più o meno convinte d’aver fatto una cosa eroica, più o meno sopportabili nel farci rimpiangere le diapositive delle Maldive (quando c’erano quelle, invece delle foto dei bambini su Facebook, nessuno pretendeva urletti entusiasti di fronte a ogni spiaggia, nessuno s’offendeva se dicevi: sì, vabbè, è una spiaggia, c’è la sabbia, c’è l’acqua), più o meno consapevoli che i figli li fanno anche i gatti. Sono lo standard: la donna adulta si riproduce, che sia perché le servono accessori da Instagram, soddisfazioni per i suoceri, o anche solo perché i bambini almeno poi crescono e ti pagano la badante, diversamente dai cani. 

La seconda tipologia sono quelle che hanno rimandato. E ora è tardi, e si riempiono di ormoni, e si commuovono sulle foto dei pupi altrui (il giocattolo che non hai è sempre straziante: io ancora mi commuovo pensando alla me stessa senza roulotte di Barbie). L’altro giorno una conoscente parlava dei suoi tentativi vani e disperatissimi di fecondazione assistita. Ho citato un’amica trentennale e la sua storia di complicatissimo lieto fine. Mi ha chiesto il nome del medico. Ho mandato un messaggio. Pensando di non dover specificare che non era per me: mi conosce, diamine. In risposta sono arrivati messaggi sempre più ridicolmente entusiasti: ma quindi hai cambiato idea, ma io lo sapevo che.

Della terza tipologia, le donne che non li hanno voluti e ne sono liete, non è mai stata dimostrata l’esistenza: ci vuole una fede speciale per crederci.

Guia Soncini, Milano

      

Cara Guia, ma quindi hai cambiato idea! Lo sapevo. Dal mio posto standard con tentazioni eroiche, mi ricordo sempre di una cosa che ha detto una volta Natalia Aspesi, spiegando che non ha mai provato alcun rimpianto per non avere avuto figli: “Ho delle amiche per cui il pensiero di passare un pomeriggio con i bambini è una cosa che le fa pazze di felicità. Io mi butterei dalla finestra”. Anche io, che non ho il rimpianto di avere avuto figli e pubblico le foto dei bambini su Instagram perché vorrei che tu ci mettessi sotto i cuori, spesso mi butto dalla finestra. Credo nella terza tipologia, e credo nell’abolizione di questo genere di conversazioni: “Hai figli”, “No”, “E come mai?”. Se l’abolizione non è possibile, allora credo molto nella rissa.

Annalena 

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