Asia Argento e la nuova soap nazionale: le madri imbarazzanti che abbiamo e che siamo
Se neanche i fighi assoluti evitano d’imbarazzarti da piccola, e se esiste l’internet acciocché le madri ordinarie possano sputtanarti in pubblico da grande, essere orfani nullipari è l’unica ambizione sensata?
Cara Annalena,
era lunedì, e stavo intervistando Rebecca Miller: suo padre Arthur fu l’inarrivabile figo che, tra le altre cose, stava con Marilyn Monroe e scriveva robetta tipo Morte di un commesso viaggiatore – e lei mi diceva quanto la facesse vergognare a tredici anni.
Era martedì, e Asia Argento e sua madre cominciavano a rinfacciarsi infelicità familiari su Twitter (come s’intratteneva questo paese prima che Asia Argento diventasse la soap opera nazionale? Leggevamo romanzi russi? Giocavamo a burraco?). Pensavo d’avere una madre impresentabile, poi ho visto Daria Nicolodi.
Ma, se neanche i fighi assoluti evitano d’imbarazzarti da piccola, e se esiste l’internet acciocché le madri ordinarie possano sputtanarti in pubblico da grande, essere orfani nullipari è l’unica ambizione sensata? E tu, come dividi il tuo tempo tra vergognarti di tua madre e far vergognare tua figlia?
Guia Soncini
Cara Guia, penso sempre al romanzo di Irène Némirovsky, Il ballo: la figlia quattordicenne esce di casa per spedire gli inviti al ballo dell’odiata madre, e invece di spedirli li getta di nascosto nella Senna. Lo fa per vedere la mamma impazzire di nevrosi mentre, in abito da sera, con i camerieri sull’attenti, l’orchestra pronta, lo champagne in fresco, aspetta ospiti che non arriveranno mai. Del resto ormai sono grande, ho capito che la matrigna di Biancaneve non era affatto la matrigna, era proprio una vera madre imbarazzante. Si specchiava sempre, preparava mele avvelenate, parlava da sola, come molte di noi. Ma in questi giorni c’è nell’aria una primavera: una riconsiderazione dei rapporti, anche un ridimensionamento degli insulti fra madri e figlie. Non ci siamo mai sembrate tanto meravigliose.