Buoni propositi per il 2019
Musil, il Meridiano intonso di Soncini, Jennifer Lopez e il nostro inverno intellettuale. Lettera ad Annalena Benini
Cara Annalena, per il 2019 avevo fatto il proposito di diventare ceto medio riflessivo: i telecomandi dei televisori li ho persi dentro casa da secoli, il giochino dei pallini dall’iPad giuro che adesso lo disinstallo, e il Meridiano di Musil è lì, pronto dopo decenni a farsi strappare il cellophane. Sarà l’anno in cui diventerò un’intellettuale, dovessi mentire, rubare, uccidere per questo. Poi l’altra sera sono andata al cinema a vedere Se la strada potesse parlare, filmone engagé sul nero che finisce in carcere perché ha indispettito un poliziotto bianco, tratto dal libro di Baldwin, come dicono quelli abbastanza riflessivi da pensare a James e non ad Alec (il cazzone che imita Trump, il Baldwin cui pensiamo noialtre che non abbiamo passato l’esame d’ammissione all’ordine delle professoresse democratiche). E per tutta la lentissima visione continuavo a dire alla mia amica “Hai visto com’è verde-Gucci la divisa da carcerato?”. Inizio a temere che presto ricorrerò alla scusa del vintage e della retromania, e trascorrerò l’inverno a rimirare Marina La Rosa all’Isola dei famosi. E Musil intonso.
Guia Soncini
Cara Guia, su Netflix c’è “Friends from College”, storia di un gruppo di amici, amiche e amanti che si ritrova a vivere a New York, vent’anni dopo Harvard. Sono dei quasi intellettuali, ma per salutarsi si strizzano i testicoli a vicenda, affittano un party bus con un palo per la lap dance, uccidono conigli per sbaglio. Il fidanzato di uno di loro, rassegnato, dice: “Ho deciso di riprovare a trovarvi simpatici, e non sono qui per giudicare la vostra puerilità, quindi ubriachiamoci e basta”. Mi sembra un saggio proposito per il 2019, in attesa che esca “Second Act”, con Jennifer Lopez.