Guia Soncini vuole perdere tutti gli amici per essere il Truman Capote di Milano Est
Il grande scrittore americano pubblicò dei pettegolezzi su Marella Agnelli, e la loro amicizia finì. Anche io vorrei fare lo stesso
Cara Annalena, quando due settimane fa è morta Lee Radziwill io ho subito pensato a Truman Capote: a quando lei gli raccontò che Gore Vidal era stato cacciato da un ricevimento alla Casa Bianca per ubriachezza molesta. Capote (che per una storia che funzionava si sarebbe fatto ammazzare) lo riferì in un’intervista, Vidal gli fece causa, Lee si rifiutò di testimoniare, e la loro amicizia finì. Quando la settimana scorsa è morta Marella Agnelli, ho subito pensato a Capote: a quando lui le fece leggere qualche pagina di Preghiere esaudite, lei capì che credeva fosse amicizia e invece era ricerca di materiale narrativo, gli chiese di non scrivere quella roba pettegola ma non lo fece cacciare a calci da un mozzo (erano sulla sua barca), e lui pubblicò il più indiscreto dei romanzi, e la loro amicizia finì. Se per favore puoi vivere un altro po’, ché non ho ancora scritto niente d’indiscreto su di te, e ci tengo a essere il Capote di Milano Est.
Guia Soncini
Cara Guia, vorrei dirti di affrettarti a scrivere di me perché non mi sento benissimo, l’influenza mi ha debilitato, e non avrei la forza di rompere l’amicizia. Del resto nemmeno Marilyn Monroe si arrabbiò quando Truman Capote scrisse che lei gli diceva, piuttosto ubriaca: “Ci sono due cose che mi piacerebbe sapere. Una è se riuscirò a dimagrire”. Me lo chiedo sempre anche io, come seconda cosa. La prima è troppo patetica, se la indovini rompo l’amicizia.